Robert Hall, Scott Fisher, Doug Hansen, Andrew Harris, Dorje Morup, Yasuko Namba, Tsewang Paljor, Tsewang Samania. Questo film parla di loro.
Racconta la strage avvenuta nel 1996 sul monte Everest quando una spedizione è stata colta da un'improvvisa bufera di neve in discesa dalla vetta causando la morte di ben 8 uomini.
Il film è cinematograficamente impattante: scene e fotografia sono fenomenali e raccontano bene una vicenda che rimane ancora controversa per le modalità e per colpe eventuali.
Uomini che, uniti da una profonda smania di montagna (cosa in cui mi riconosco per passione), decidono di unirsi alla spedizione allo scopo di "salire" in cima alla vetta del monte più altro al mondo (Everest, 8848m) e scendere, possibilmente vivi.
Un escursus di un viaggio cominciato il 27 Aprile, a 65.000 dollari cadauno, con due mesi di acclimatamento e addestramento per essere poi pronti, alla volta del 10 Maggio, a risalire la vetta e arrivare in cima.
E ci arrivano: sinceramente pensavo che la bufera li avesse colti ancora in fase di ascensione ed invece no. I problemi incappano nella fase di discesa dove velatamente è mostrata la disorganizzazione e le incomprensioni fra le guide che avrebbero contribuito a rallentare e rendere difficoltosa la discesa riuscendo infausta per 8 persone.
Un viaggio da cui ci si aspetta di uscirne vivi ma dove in realtà l'ultima parola ce l'ha sempre e costantemente lei: la montagna e la sua natura impervia, impietosa, talvolta sadica.
Un film che consiglio di andare assolutamente a vedere oltre che per bellezza anche per cultura persona.
#WatchIt!
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