domenica 27 settembre 2015
"A tu per tu con Coach M. Venezia"! - Il Garcia riparte da qui. #Interview
Oggi 27 Settembre ore 18:00 presso il Palatezze (Via Mameli, Tezze di Arzignano (VI)) i ragazzi del TFL Garcia Moreno Basket disputeranno la prima di campionato contro l'Unione Basket Padovana.
Comincio con il farVi conoscere il loro Coach: Marco Venezia.
Ecco a voi l'intervista completa vis-à-vis con l'allenatore.
Comincio con il farVi conoscere il loro Coach: Marco Venezia.
Ecco a voi l'intervista completa vis-à-vis con l'allenatore.
Marco
Venezia, classe ’72, laureato in economia e commercio, è allenatore Nazionale
dal 2003. Una carriera, la sua, sempre in salita, che inizia nel 1992 come
allenatore delle giovanili del Verona Basket. Da qui, di strada ne ha fatta
tanta il nostro coach: da assistente allenatore in serie A dilettanti c/o
pallacanestro Vicenza (1996-’97), comincia la sua attività di allenatore nelle
varie realtà della provincia vicentina fra cui Arzignano portandolo alla
vittoria di due campionati consecutivi in serie D e C2 (2005-’06). Dal 2007, Torino,
Trento e, a seguire, Agrigento divengono mete del suo continuo e costante
affermarsi come allenatore di realtà giovanili e assistente allenatore di
campionati di serie A affiancando nomi d’eccellenza del Basket Italiano, uno fra
tutti, Enzo Esposito. Dal 2011 rientra in territorio vicentino portando la
prima squadra del Garcia Moreno Basket alla promozione in C1 e,
successivamente, alla serie B continuando un’opera di coesione fra il Garcia
Moreno e il Valdagno Basket nel settore delle giovanili.
D:
“Promozione in B e poi Retrocessione. Cos’ha significato e che valore si dà a
questo nuovo campionato in serie C-Gold?”
R: La promozione, per noi, è arrivata
inaspettata: non dimentichiamoci che, fino a due minuti dalla fine della Regular
Season, noi eravamo fuori dai play off! Poi, siamo emersi nel momento giusto:
ora questo è il nostro campionato e dobbiamo viverlo consapevoli che il livello
delle squadre è mediamente alto. Non mi pare, infatti, vi siano “squadre
materasso”. La serie C, personalmente, mi piace per alcuni motivi: primo, è un
campionato di livello dove, se una società lavora bene con il settore
giovanile, può far concorrere anche i propri giovani; secondo, è un campionato
che comunque dà un respiro regionale garantendo un minimo di confronto; terzo,
è quel livello che puoi vivere con “i
tuoi ragazzi”, sia quelli cresciuti con te ma anche quelli arrivati “da
fuori” e che condividono lo “stare in palestra” e vivere il basket.
D: “Quali
sono le aspettative per questo campionato?”
R: Le aspettative per questo campionato sono
molteplici: vorremmo dare un’impronta di energia ed entusiasmo con i nuovi
giocatori, con i ragazzi che ci hanno accompagnato lo scorso anno e con qualche
nuova leva, classe ’99, che ho agonisticamente cresciuto in questi quattro anni
per dare un nuovo segnale ambientale. Vorremmo salvarci: quando si viene da una
retrocessione, c’è sempre il pericolo di fare il “doppio salto” poiché
rimangono sempre delle “scorie” che,
necessariamente, bisogna essere bravi a volerle e saperle eliminare. Vorrei che
questa nuova squadra, facesse “stare in piedi” il pubblico; vorrei che ogni
ragazzino del settore giovanile arrivasse a sognare di arrivarci; vorrei
divertirmi con questi ragazzi.
D:
“Precedentemente, si era soprannominato il Garcia come una squadra “Naif”. Ad
oggi, con una nuova formazione, anche forte di giovani dall’Under 18, che tipo
di squadra siete/sarete? Si può riconsiderare il termine “Naif” o si è più
“concreti”?”
R: Che tipo di squadra siamo e saremo? Boh, è un
team che rompe la classica idea di squadra formata da play e lungo definiti.
Più che i ruoli, ho voluto avere ragazzi desiderosi di allenarsi, di venire con
noi, che magari avessero anche delle rivincite da prendersi. Siamo, quindi, un
team che sulla carta potrebbe essere male assortito ma penso che le squadre
migliori non si fanno “su e con carta e
penna” ma lavorando assiduamente e costantemente uniti per trovare un
nostro equilibrio. Non so se siamo più Naif o concreti: all’inizio, forse, faremo
fatica e i giovani pagheranno un po’ lo scotto. Al momento, però, i ragazzi
stanno lavorando come matti con un atteggiamento positivo: chiaro che se si
vince, ci si allena meglio! E ovviamente… Se prima o dopo in B ci si dovesse
tornare… beh, meglio!
Buon inizio e buon lavoro,
quindi, coach Venezia!
Questo e molto altro lo potrete trovare nel nostro Giornalino Periodico, il Garcia Moreno News, che troverete in concomitanza con le partite "in casa" presso il Palatezze.
A cura di Chiara Agnoletto alias Pimpi's World
sabato 26 settembre 2015
"Everest" - il film. #Recensione!
Robert Hall, Scott Fisher, Doug Hansen, Andrew Harris, Dorje Morup, Yasuko Namba, Tsewang Paljor, Tsewang Samania. Questo film parla di loro.
Racconta la strage avvenuta nel 1996 sul monte Everest quando una spedizione è stata colta da un'improvvisa bufera di neve in discesa dalla vetta causando la morte di ben 8 uomini.
Il film è cinematograficamente impattante: scene e fotografia sono fenomenali e raccontano bene una vicenda che rimane ancora controversa per le modalità e per colpe eventuali.
Uomini che, uniti da una profonda smania di montagna (cosa in cui mi riconosco per passione), decidono di unirsi alla spedizione allo scopo di "salire" in cima alla vetta del monte più altro al mondo (Everest, 8848m) e scendere, possibilmente vivi.
Un escursus di un viaggio cominciato il 27 Aprile, a 65.000 dollari cadauno, con due mesi di acclimatamento e addestramento per essere poi pronti, alla volta del 10 Maggio, a risalire la vetta e arrivare in cima.
E ci arrivano: sinceramente pensavo che la bufera li avesse colti ancora in fase di ascensione ed invece no. I problemi incappano nella fase di discesa dove velatamente è mostrata la disorganizzazione e le incomprensioni fra le guide che avrebbero contribuito a rallentare e rendere difficoltosa la discesa riuscendo infausta per 8 persone.
Un viaggio da cui ci si aspetta di uscirne vivi ma dove in realtà l'ultima parola ce l'ha sempre e costantemente lei: la montagna e la sua natura impervia, impietosa, talvolta sadica.
Un film che consiglio di andare assolutamente a vedere oltre che per bellezza anche per cultura persona.
#WatchIt!
Racconta la strage avvenuta nel 1996 sul monte Everest quando una spedizione è stata colta da un'improvvisa bufera di neve in discesa dalla vetta causando la morte di ben 8 uomini.
Il film è cinematograficamente impattante: scene e fotografia sono fenomenali e raccontano bene una vicenda che rimane ancora controversa per le modalità e per colpe eventuali.
Uomini che, uniti da una profonda smania di montagna (cosa in cui mi riconosco per passione), decidono di unirsi alla spedizione allo scopo di "salire" in cima alla vetta del monte più altro al mondo (Everest, 8848m) e scendere, possibilmente vivi.
Un escursus di un viaggio cominciato il 27 Aprile, a 65.000 dollari cadauno, con due mesi di acclimatamento e addestramento per essere poi pronti, alla volta del 10 Maggio, a risalire la vetta e arrivare in cima.
E ci arrivano: sinceramente pensavo che la bufera li avesse colti ancora in fase di ascensione ed invece no. I problemi incappano nella fase di discesa dove velatamente è mostrata la disorganizzazione e le incomprensioni fra le guide che avrebbero contribuito a rallentare e rendere difficoltosa la discesa riuscendo infausta per 8 persone.
Un viaggio da cui ci si aspetta di uscirne vivi ma dove in realtà l'ultima parola ce l'ha sempre e costantemente lei: la montagna e la sua natura impervia, impietosa, talvolta sadica.
Un film che consiglio di andare assolutamente a vedere oltre che per bellezza anche per cultura persona.
#WatchIt!
mercoledì 23 settembre 2015
TFL-Garcia Moreno. #What? - #Scopriamoli!
"Entri in campo consapevole sia una partita importante. Di
quelle che possono segnare una svolta, di quelle che poche volte nella vita si
ha la possibilità di giocare: bisogna vincere perchè sperare nella perdita
altrui non è, ad inizio partita, formativo, sano, competitivo. Inizia a salirti
la tensione: quella sana, quella che, vedendo il pubblico assiepato sugli
spalti stracolmi di gente, ti fa tremare l'anima e ti carica di adrenalina.
Schierato in campo, al fischio d'inizio, è partita. Con metodica costanza
avanzi verso la difesa avversaria, penetri, arranchi, tiri, manchi, segni.
Fatica, sudore, passione. Non molli. Le gambe sono stanche. I punti salgono sul
tabellone rincorrendosi: inseguiti diventano inseguitori e vicendevolmente
s'invertono. Il pubblico esulta, applaude, predica, talvolta insulta ma è con
te: incita, persevera, anche quando il gioco si ferma e il canestro pare
scostarsi esso stesso al tiro. E non ne entra una. Pare sia destino. Ma non
molli, continui, giochi... E quando pare sia finita, pare non esserci scampo
alla perdita ecco l'esultazione. Sei salvo, si lo sei! Ha perso l'altra
squadra! Sei salvo, sei dentro, sei ai playoff, in salita verso una nuova
avventura. Si perchè, quasi a destino, ti è stata data una nuova opportunità:
si gioca di nuovo, per dimostrare quanto vali. Perchè vali. Vali anche solo per
quanto il gioco ti penetra nell' anima. E allora gioca, senza paura, senza
timore. Gioca, e credici. Perchè io, noi, tutti, ci crediamo. Allaccia le
scarpe, è tempo di sfruttare questa nuova opportunità. Io, dagli spalti, ti
seguo."(C. Agnoletto)
Era quello che scrivevo due stagioni di campionato fa quando il TFL-Garcia Moreno Basket da serie C (DNC: campionato nazionale maschile di Basket), si apprestava ai play-off nel tentativo di cercare e ottenere una salita di categoria, in serie B. Ed ecco che il 28 Maggio il nostro Grifone Arzignanese ce l'ha fatta: sale vittorioso, per la prima volta nella sua storia cestistica, in serie DNB.
La scorsa stagione, quindi, la formazione di coach Venezia si è trovata ad affrontare un basket di categoria e di livello nettamente difficoltoso e superiore, ed è stato, per certi versi, un "bagno di sangue"che ha portato alla susseguente annessa e inevitabile retrocessione.
Una delusione ma, d'altro canto, per la nostra Cenerentola, è stato comunque un successo e un'opportunità: da squadra di paese, il TFL-Garcia Moreno, si è trasformato, in men che non si dica, a formazione di categoria nazionale affrontando, talvolta, grandi nomi del basket italiano, uno fra tutti, la Fortitudo-Bologna. E ricordo ancora l'emozione nell'entrare al Paladozza: l'atmosfera di una Fossa festante, tifosa, accanita, e Voi, quasi spaesati avete tenuto testa a nomi di eccellenza. Ricordo l'emozione, il tifo, il vostro gesto ingenuo di fotografarvi sotto la Fossa che ha portato, nei giorni successivi, ad uno strascico mediatico importante facendoVi, così amare e rispettare in tutto l'ambiente.
E' stata una stagione carica d'emozione e di difficoltà ma da questo 27 settembre si ricomincia: serie C-Gold Nazionale.
Un calendario ricco, nuove aspettative, prospettive, nuove leve nel Rooster di Coach Venezia: alla formazione storica con i veterani Bellato, capitano, Vencato, Bolcato, Monzardo, Battilana, Fagiana, si aggiungono le nuove leve quali Seganfreddo, Montanari, Ronzani, Melotto, Quadrelli. Un rooster giovane, che unisce "fisico alla volontà" di farcela.
Impareremo a conoscerli assieme, partita dopo partita vi terrò aggiornati sugli sviluppi così da poterli seguire e tifare assieme!
A tutti i Vicentini e limitrofi: Vi invito a conoscerli e a venire a questa prima di campionato dove il nostro TFL Garcia Moreno Basket affonterà l'Unione Basket Padovana questa DOMENICA 27 SETTEMBRE 2015 - presso il PALATEZZE - Via Mameli, Tezze di Arzignano, ore 18:00. (Biglietto: intero 4Euro, Ridotto 1Euro).
martedì 22 settembre 2015
"Strada delle 52 gallerie (strada di prima armata)" - Monte Pasubio: #Parliamone!
La strada delle 52 gallerie è una mulattiera militare costruita durante la prima guerra mondiale sul massiccio del Pasubio. Circa 6 km (2ore e mezza di cammino) di un percorso che sale inerpicandosi lungo pendii esposti al sole inframezzati ai tratti bui di 52 gallerie che si susseguono una dopo l'altra. Questa strada aveva scopo strategico in quanto permetteva la comunicazione e il passaggio dei rifornimenti dalle retrovie italiane al Pasubio ove correva la prima linea.
La strada é un vero e proprio capolavoro d'ingegneria militare: iniziata nel 1917 dalla 33esima compagnia minatori del 5° reggimento dell'arma del genio dell'esercito italiano, permane tutt'ora in ottimo stato e ben conservata nonché notevolmente frequentata.
Da passo Xomo, dove é possibile parcheggiare, ci si avvia verso l'accesso del sentiero che, immediatamente, si porta in pendenza notevole: é molto frequentato e sconsiglio di intraprenderlo dopo le 10:00/11:00 di mattina per via della sua esposizione al sole. É cocente e il riverbero della luce sulla roccia bianca unitamente agli sbalzi di temperatura che si susseguono entrando e uscendo dalle gallerie, sono notevoli.
É spettacolare, per panorami e per storia.
Attenzione alla presenza di tratti esposti: se portate i bambini, teneteli per mano!
#BuonCammino!!
La strada é un vero e proprio capolavoro d'ingegneria militare: iniziata nel 1917 dalla 33esima compagnia minatori del 5° reggimento dell'arma del genio dell'esercito italiano, permane tutt'ora in ottimo stato e ben conservata nonché notevolmente frequentata.
Da passo Xomo, dove é possibile parcheggiare, ci si avvia verso l'accesso del sentiero che, immediatamente, si porta in pendenza notevole: é molto frequentato e sconsiglio di intraprenderlo dopo le 10:00/11:00 di mattina per via della sua esposizione al sole. É cocente e il riverbero della luce sulla roccia bianca unitamente agli sbalzi di temperatura che si susseguono entrando e uscendo dalle gallerie, sono notevoli.
É spettacolare, per panorami e per storia.
Attenzione alla presenza di tratti esposti: se portate i bambini, teneteli per mano!
#BuonCammino!!
lunedì 21 settembre 2015
#Curiosità: "La chimica del limone"
Limone: agrume rinomato per le sue molteplici proprietà e benefici conosciute fin dall'antichità. É chimicamente composto per un 0,35% di proteine, un 0,24% di grassi, un 0,3% di fibre, un 2,52% di zuccheri, da acqua per il 92% e ceneri per lo 0,21%. É conosciuto per il suo elevato contenuto in vitamina C (38mg per 100g) ma ha molteplici proprietà:
- depurative e disintossicanti per l'organismo: il limonene, ad esempio, é una sostanza in esso presente che viene usata per distruggere i calcoli nella cistifellea ed ultimamente si é scoperto avere, pare, proprietà antitumorali a livello preventivo soprattutto a livello di stomaco, intestino e pancreas.
- proprietà antitumorali: sono da ricondursi, oltre alla presenta della vitamica C, anche a quella dei flavonoidi, sostanze anch'esse antiossidanti.
- migliora la digestione se assunto con acqua a stomaco vuoto perché aiuta ad eliminare tossine presenti nel tratto digestivo.
- rafforza il sistema immunitario.
- contiene ferro e ne aiuta il suo assorbimento.
- "ringiovanisce" la pelle grazie alla ricca quantità di antiossidanti che prevengono i danni risultanti dai radicali liberi.
- ha proprietà antibatteriche e antivirali.
- riduce la produzione di catarro e rinfresca l'alito.
- riduce la voglia di caffeina.
- aumenta la funzionalità cerebrale per l'elevato contenuto di potassio e magnesio.
Un toccasana, dunque. La sua assunzione la mattina con un po' d'acqua, quindi, non potrebbe che farci beneficio.
#evvivaLaChimicaDegliAlimenti!
- depurative e disintossicanti per l'organismo: il limonene, ad esempio, é una sostanza in esso presente che viene usata per distruggere i calcoli nella cistifellea ed ultimamente si é scoperto avere, pare, proprietà antitumorali a livello preventivo soprattutto a livello di stomaco, intestino e pancreas.
- proprietà antitumorali: sono da ricondursi, oltre alla presenta della vitamica C, anche a quella dei flavonoidi, sostanze anch'esse antiossidanti.
- migliora la digestione se assunto con acqua a stomaco vuoto perché aiuta ad eliminare tossine presenti nel tratto digestivo.
- rafforza il sistema immunitario.
- contiene ferro e ne aiuta il suo assorbimento.
- "ringiovanisce" la pelle grazie alla ricca quantità di antiossidanti che prevengono i danni risultanti dai radicali liberi.
- ha proprietà antibatteriche e antivirali.
- riduce la produzione di catarro e rinfresca l'alito.
- riduce la voglia di caffeina.
- aumenta la funzionalità cerebrale per l'elevato contenuto di potassio e magnesio.
Un toccasana, dunque. La sua assunzione la mattina con un po' d'acqua, quindi, non potrebbe che farci beneficio.
#evvivaLaChimicaDegliAlimenti!
"Sentiero dei Grandi Alberi" - da Recoaro 1000 a rif. Cesare Battisti - #Parliamone!
È incredibile ciò che la natura, nei secoli, possa realizzare: vallate, montagne, boschi, pascoli e... Alberi. Giganteschi. Con le loro chiome diametralmente gigantesche che si protendono al cielo e le loro radici che s'innestano perenni nel terreno. É quello che si può ammirare facendo il sentiero n°120, quello che da Recoaro 1000, (parcheggio a Pizzegoro presso gli impianti di risalita di Montefalcone) risale verso il rifugio Cesare Battisti, conosciuto ai più come "La Gazza" nonché crocevia importante per risalire verso i numerosi rifugi sovrastanti.
É proprio chiamato il sentiero dei Grandi Alberi grazie alla possibilità di ammirare alberi secolari di evidente patrimonio naturalistico. Un percorso facile, senza troppi pendii anzi quasi totalmente in piano, tuttavia la difficoltà sta nella lunghezza. Andata e ritorno sono una ventina di km, per un totale di 5 ore di cammino, quindi, lo sconsiglio per chi non ha un minimo di allenamento. Fra l'altro é un percorso fattibile tutto l'anno (con adeguate attrezzature invernali) e anche per bikers. Tuttavia il periodo, secondo me, più bello é l'autunno per i colori che possono regalare questi alberi non tutti sempreverdi.
#magicamenteAlberoso!
É proprio chiamato il sentiero dei Grandi Alberi grazie alla possibilità di ammirare alberi secolari di evidente patrimonio naturalistico. Un percorso facile, senza troppi pendii anzi quasi totalmente in piano, tuttavia la difficoltà sta nella lunghezza. Andata e ritorno sono una ventina di km, per un totale di 5 ore di cammino, quindi, lo sconsiglio per chi non ha un minimo di allenamento. Fra l'altro é un percorso fattibile tutto l'anno (con adeguate attrezzature invernali) e anche per bikers. Tuttavia il periodo, secondo me, più bello é l'autunno per i colori che possono regalare questi alberi non tutti sempreverdi.
#magicamenteAlberoso!
sabato 19 settembre 2015
"Salita al rifugio Montefalcone da rifugio Bertagnoli (la Piatta)" - Parliamone!
Una passeggiata suggestiva, semplice, costante nelle pendenze che risalgono il pendio senza rendere difficoltosa la passeggiata. Un bel sentiero, ben tenuto, che sale dal Rifugio Bertagnoli - La Piatta, fin su a Montefalcone, arrivo della funivia di Recoaro Mille dal versante opposto. Due orette e mezza di una passeggiata in mezzo a boschi e prati, costante nell'incedere e con panorami suggestivi verso Cima Carega, Pasubio e i monti circostanti.
É, inoltre, piacevole il ritorno al rifugio Bertagnoli dove é possibile gustare galletto arrosto e birra a 10€.
Fattibile anche con mountain-bike.
#DaFareLaDomenica!!!
É, inoltre, piacevole il ritorno al rifugio Bertagnoli dove é possibile gustare galletto arrosto e birra a 10€.
Fattibile anche con mountain-bike.
#DaFareLaDomenica!!!
venerdì 18 settembre 2015
"Inside Out" - il film. #Recensione
Ieri sera, cinema! A vedere cosa? "Inside out" il nuovo film marchiato Pixar.
Non ho visto, nei giorni scorsi, troppi trailer o letto recensioni per gustarmelo senza aspettative. E direi che ho fatto bene!
Esilarante, geniale, intuitivo, facile, spiritoso e con un bagaglio emozionale importante: un film che reputo, vincente. Adatto a tutti, grandi e piccini.
È la storia introspettiva delle nostre emozioni umanizzate; è passaggio delle fasi esperienziali della nostra esistenza; è un viaggio nel nostro inconscio, nella fantasia, nei pilastri della nostra quotidianità. È commistione di ricordi, di memorie, è segnale che la vita è condita da mille emozioni che fanno di noi ciò che siamo e ciò che ricordiamo.
È monito che, nella vita, la felicità deriva dalla tristezza.. E tutti i nostri ricordi sono tali grazie alle nostre emozioni.
E la commozione, a fine film, è assicurata!
#ciackSiGira!
Non ho visto, nei giorni scorsi, troppi trailer o letto recensioni per gustarmelo senza aspettative. E direi che ho fatto bene!
Esilarante, geniale, intuitivo, facile, spiritoso e con un bagaglio emozionale importante: un film che reputo, vincente. Adatto a tutti, grandi e piccini.
È la storia introspettiva delle nostre emozioni umanizzate; è passaggio delle fasi esperienziali della nostra esistenza; è un viaggio nel nostro inconscio, nella fantasia, nei pilastri della nostra quotidianità. È commistione di ricordi, di memorie, è segnale che la vita è condita da mille emozioni che fanno di noi ciò che siamo e ciò che ricordiamo.
È monito che, nella vita, la felicità deriva dalla tristezza.. E tutti i nostri ricordi sono tali grazie alle nostre emozioni.
E la commozione, a fine film, è assicurata!
#ciackSiGira!
"MiniGateau di patate" - #done!
Buonissimi, veloci, semplici, rivisitati. Anziché il solito gateau ho voluto riadattare la ricetta a quanto avevo in casa e in qualcosa di più leggero e veloce. Gustosissimi!!!!!!
Vediamo cosa ci serve e come realizzarli. Per sei mini-gateau ho usato:
- 3 patate grandi;
- 1 uovo;
- pangrattato e formaggio grana q.b.;
- sale, pepe;
- würstel;
- una teglia rivestita di carta forno;
- forno ventilato preriscaldato a 180°C.
Per prima cosa, lessate le patate. A seguire, su una ciotola, riducetele a poltiglia con una forchetta. Mescolate l'uovo, formaggio e pangrattato, sale, pepe e würstel tagliato a cubettini. Cercate di formare un impasto consistente, che non si sfaldi. Fomate poi delle palline della dimensione voluta e ponetele nella teglia rivestita di carta da forno: spruzzateci sopra del formaggio grana e infornate per 45min circa a 180°C.
Saranno, così, croccanti fuori e morbide dentro. E #buonAppetito!
Vediamo cosa ci serve e come realizzarli. Per sei mini-gateau ho usato:
- 3 patate grandi;
- 1 uovo;
- pangrattato e formaggio grana q.b.;
- sale, pepe;
- würstel;
- una teglia rivestita di carta forno;
- forno ventilato preriscaldato a 180°C.
Per prima cosa, lessate le patate. A seguire, su una ciotola, riducetele a poltiglia con una forchetta. Mescolate l'uovo, formaggio e pangrattato, sale, pepe e würstel tagliato a cubettini. Cercate di formare un impasto consistente, che non si sfaldi. Fomate poi delle palline della dimensione voluta e ponetele nella teglia rivestita di carta da forno: spruzzateci sopra del formaggio grana e infornate per 45min circa a 180°C.
Saranno, così, croccanti fuori e morbide dentro. E #buonAppetito!
giovedì 17 settembre 2015
"Crostata di frutta con crema pasticcera" - #done!
In occasione dell'incontro Italia-Lituania agli Europei di Basket, mi sono voluta sbizzarrire con un must della cucina italiana decorato a dovere: una semplice crostata di frutta con crema pasticcera con i colori della bandiera italiana.
Purtroppo, l'Italia é stata battuta ma la torta é stata spazzolata! Una partita, comunque, eccezionale: bravi i nostri in campo che hanno saputo tener testa fino all'ultimo mollando, per sfinimento, solo ai supplementari.
Ma bando alle ciance e veniamo a noi con la ricetta. Per le frolla vi serve:
- 250g di Farina 00;
- 2 tuorli;
- 125g di burro;
- vanillina (1 fialetta) o, se ne disponete, 1 bacca di vaniglia;
- 100g di zucchero a velo;
Per la crema pasticcera:
- 50g di farina di maizena;
- succo di limone;
- 120g di zucchero semolato;
- 500g di latte, meglio se intero (il gusto é più corposo);
- 6 tuorli.
Per la copertura: frutta q.b. a piacere.
Per lucidare: fare una mistura mescolando 50g di confettura di albicocche con 50g di acqua. Ha la stessa funzione della gelatina alimentare di copertura.
Iniziamo. Preriscaldare il forno a 180°C; a seguire mescolate farina, zucchero a velo, vanillina, burro freddo di frigo tagliato a dadini e i tuorli d'uovo. Impastate energicamente fino ad ottenere un panetto da avvolgere, poi, nella pellicola trasparente e far riposare in frigorifero per almeno una mezz'ora. Nel frattempo preparate la crema versando in un pentolino, posto a fuoco moderato, il latte con il succo di un limone e portate a bollore. Spegnete e fate raffreddare: unite, poi, lo zucchero e i tuorli amalgamando bene velocemente con una frusta il tutto. Aggiungete la maizena e riaccendere il fuoco per far addensare la crema mescolando continuamente.
A seguire, lasciatela raffreddare a temperatura ambiente. Nel frattempo, prendete la frolla dal frigorifero e stendetela in una teglia (circa 25 cm di diametro o se preferite, quadrata). Bucherellatela con una forchetta e inseritela in forno per 15-20min (fin che non acquista un colorito dorato in superficie).
A seguire, sfornatela e una volta raffreddata, distribuite la crema pasticcera e la frutta tagliata al momento. Spennellate, poi, con il composto di marmellata e acqua per conferirle lucidità e il gioco é fatto!
Conservatela in frigorifero fino al momento della consumazione.
E... #buonAppetito!
Purtroppo, l'Italia é stata battuta ma la torta é stata spazzolata! Una partita, comunque, eccezionale: bravi i nostri in campo che hanno saputo tener testa fino all'ultimo mollando, per sfinimento, solo ai supplementari.
Ma bando alle ciance e veniamo a noi con la ricetta. Per le frolla vi serve:
- 250g di Farina 00;
- 2 tuorli;
- 125g di burro;
- vanillina (1 fialetta) o, se ne disponete, 1 bacca di vaniglia;
- 100g di zucchero a velo;
Per la crema pasticcera:
- 50g di farina di maizena;
- succo di limone;
- 120g di zucchero semolato;
- 500g di latte, meglio se intero (il gusto é più corposo);
- 6 tuorli.
Per la copertura: frutta q.b. a piacere.
Per lucidare: fare una mistura mescolando 50g di confettura di albicocche con 50g di acqua. Ha la stessa funzione della gelatina alimentare di copertura.
Iniziamo. Preriscaldare il forno a 180°C; a seguire mescolate farina, zucchero a velo, vanillina, burro freddo di frigo tagliato a dadini e i tuorli d'uovo. Impastate energicamente fino ad ottenere un panetto da avvolgere, poi, nella pellicola trasparente e far riposare in frigorifero per almeno una mezz'ora. Nel frattempo preparate la crema versando in un pentolino, posto a fuoco moderato, il latte con il succo di un limone e portate a bollore. Spegnete e fate raffreddare: unite, poi, lo zucchero e i tuorli amalgamando bene velocemente con una frusta il tutto. Aggiungete la maizena e riaccendere il fuoco per far addensare la crema mescolando continuamente.
A seguire, lasciatela raffreddare a temperatura ambiente. Nel frattempo, prendete la frolla dal frigorifero e stendetela in una teglia (circa 25 cm di diametro o se preferite, quadrata). Bucherellatela con una forchetta e inseritela in forno per 15-20min (fin che non acquista un colorito dorato in superficie).
A seguire, sfornatela e una volta raffreddata, distribuite la crema pasticcera e la frutta tagliata al momento. Spennellate, poi, con il composto di marmellata e acqua per conferirle lucidità e il gioco é fatto!
Conservatela in frigorifero fino al momento della consumazione.
E... #buonAppetito!
mercoledì 16 settembre 2015
martedì 15 settembre 2015
"PasticcioPancakes" - #done!
Facile. Alternativo. Veloce.
Un "salva-pasto" gustoso e d'effetto da realizzare caratterizzato da tre pancakes alternati a besciamella fatta in casa, ragù (o sugo di pomodoro) e una grattata di formaggio grana. Una sorta di pasticcio ma più leggero: i pancakes sono fini e si prestano bene alla ricetta.
Vediamo cosa ci serve: per i pancakes (dosi per 3 pancakes di una ventina di cm di diametro):
- un uovo;
- 100mL di latte;
- 60g di farina 00 (o 4/5 cucchiai);
- un pizzico di sale;
- 20g di burro fuso.
Per la besciamella:
- 30g di farina 00;
- 30g di burro;
- 50mL circa di latte.
Prepariamo per prima cosa i pancakes: in un recipiente amalgamiamo uovo, farina, latte e burro fuso con un pizzico di sale fino ad ottenere un composto liquido e senza grumi. Dopo aver imburrato una pentola anti-aderente del diametro di una ventina di cm, facciamo colare il composto e facciamo cucinare il pancakes che, in questo modo, é molto sottile.
Con queste dosi escono tre pancakes.
Successivamente prepariamo la besciamella: in un pentolino, su fuoco basso, poniamo il burro e il latte. Poco per volta aggiungiamo la farina mescolando costantemente per evitare la formazioni di grumi fino ad ottenere un composto omogeneo e consistente.
Ora componiamo il nostro pasticcio: un pancakes, besciamella, ragù e formaggio grana, altro pancakes... Ecc.. E ripetiamo fino all'ultimo strato.
Da leccarsi i baffi.
Una variante che faccio spesso é sostituire il ragù e la besciamella con il pesto alla genovese e anziché impilare più pancakes, spalmo il pesto sulla superficie di uno, e poi l'arrotolo a formare una sorta di "girella".
#buonaCena!
Un "salva-pasto" gustoso e d'effetto da realizzare caratterizzato da tre pancakes alternati a besciamella fatta in casa, ragù (o sugo di pomodoro) e una grattata di formaggio grana. Una sorta di pasticcio ma più leggero: i pancakes sono fini e si prestano bene alla ricetta.
Vediamo cosa ci serve: per i pancakes (dosi per 3 pancakes di una ventina di cm di diametro):
- un uovo;
- 100mL di latte;
- 60g di farina 00 (o 4/5 cucchiai);
- un pizzico di sale;
- 20g di burro fuso.
Per la besciamella:
- 30g di farina 00;
- 30g di burro;
- 50mL circa di latte.
Prepariamo per prima cosa i pancakes: in un recipiente amalgamiamo uovo, farina, latte e burro fuso con un pizzico di sale fino ad ottenere un composto liquido e senza grumi. Dopo aver imburrato una pentola anti-aderente del diametro di una ventina di cm, facciamo colare il composto e facciamo cucinare il pancakes che, in questo modo, é molto sottile.
Con queste dosi escono tre pancakes.
Successivamente prepariamo la besciamella: in un pentolino, su fuoco basso, poniamo il burro e il latte. Poco per volta aggiungiamo la farina mescolando costantemente per evitare la formazioni di grumi fino ad ottenere un composto omogeneo e consistente.
Ora componiamo il nostro pasticcio: un pancakes, besciamella, ragù e formaggio grana, altro pancakes... Ecc.. E ripetiamo fino all'ultimo strato.
Da leccarsi i baffi.
Una variante che faccio spesso é sostituire il ragù e la besciamella con il pesto alla genovese e anziché impilare più pancakes, spalmo il pesto sulla superficie di uno, e poi l'arrotolo a formare una sorta di "girella".
#buonaCena!
lunedì 14 settembre 2015
"Salita al Rifugio Fraccaroli - cima Carega da Rifugio T. Giuriolo - Campogrosso" - #Parliamone!
Il sentiero che da Campogrosso sale a cima Carega - rifugio Fraccaroli, é uno fra i più battuti dagli amanti di montagna: questo non vuol dire sia facile e sia per tutti. Anzi.
É lungo, sfiancante nella salita, ed é facile perdere la via data la sua invaginazione in valloni di ghiaioni che seminano i propri sassi sul sentiero.
Non per tutti, quindi, ma impagabile per panorami e splendida sensazione di pace e tranquillità che si respira in cima.
Da Campogrosso si prende il sentiero CAI E157, E5 che sale, attraverso una fase iniziale boscosa verso Boale dei Fondi. Usciti dal piacevole tratto iniziale, comincia il sentiero che si protende verso il vallone del Fumante, maestoso monte dominante alla propria sinistra e, voltandosi di spalle, si può ammirare il massiccio del Pasubio.
Proseguendo per il sentiero, che si fa via via sfiancante, scivoloso, sconnesso, irto, a tratti esposto con piccole roccette da sorpassare, si arriva alla bocchetta del Boale dei Fondi. Da qui si prosegue per Boschetta Mosca (lo sbocco del Vajo dei Colori) e, ancora su, procede la salita al Fraccaroli. Dalla bocchetta, il panorama cambia. Lunare, accecante per i vasti ghiaioni di sassi bianco-rosati, domina il panorama e toglie il respiro: é faticoso, difficile ma l'arrivo é ristoratore e ripaga tutta la salita.
In totale la salita da Campogrosso dura dalle 3 alle 3:30 ore (senza tante soste ma camminando a passo continuo); é necessario munirsi di acqua perché il percorso é per 3/4 al sole. Inoltre, il rifugio Fraccaroli non dispone di acqua potabile!
E #RockOn!
É lungo, sfiancante nella salita, ed é facile perdere la via data la sua invaginazione in valloni di ghiaioni che seminano i propri sassi sul sentiero.
Non per tutti, quindi, ma impagabile per panorami e splendida sensazione di pace e tranquillità che si respira in cima.
Da Campogrosso si prende il sentiero CAI E157, E5 che sale, attraverso una fase iniziale boscosa verso Boale dei Fondi. Usciti dal piacevole tratto iniziale, comincia il sentiero che si protende verso il vallone del Fumante, maestoso monte dominante alla propria sinistra e, voltandosi di spalle, si può ammirare il massiccio del Pasubio.
Proseguendo per il sentiero, che si fa via via sfiancante, scivoloso, sconnesso, irto, a tratti esposto con piccole roccette da sorpassare, si arriva alla bocchetta del Boale dei Fondi. Da qui si prosegue per Boschetta Mosca (lo sbocco del Vajo dei Colori) e, ancora su, procede la salita al Fraccaroli. Dalla bocchetta, il panorama cambia. Lunare, accecante per i vasti ghiaioni di sassi bianco-rosati, domina il panorama e toglie il respiro: é faticoso, difficile ma l'arrivo é ristoratore e ripaga tutta la salita.
In totale la salita da Campogrosso dura dalle 3 alle 3:30 ore (senza tante soste ma camminando a passo continuo); é necessario munirsi di acqua perché il percorso é per 3/4 al sole. Inoltre, il rifugio Fraccaroli non dispone di acqua potabile!
E #RockOn!
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