domenica 6 dicembre 2015
"Federico Buffa e Le Olimpiadi del 1936" - #ATeatro!
Aver avuto la possibilità di vedere questo spettacolo é stato un regalo immenso.
Già perché delle controverse "Olimpiadi del 1936", ne avevo solo sentito parlare a scuola distrattamente: en passant, poi, ne ho letto solo qualche riga ma si é sempre dato poco peso ed importanza ai giochi di Berlino di quell'anno.
Sentirli descrivere dal mitico Federico Buffa, grandioso affabulatore, avvocato e giornalista sportivo, uomo dalla cultura immensa, mi ha ipnotizzato e fatto quasi commuovere per la sua capacità sublime di oratore.
Queste olimpiadi sono state uno dei più grossi espedienti di propaganda nazista, un mezzo per prendere tempo e raccogliere consensi popolari; un luogo dove si sono incrociati destini e l'intero futuro in cui viviamo.
Olimpiadi di cui si parla poco o nulla a scuola ma che sono state le fondamenta di un asse politico successivo che segnerà drasticamente la storia del '900. E poi le storie ironicamente politicamente drammatiche di Jessie Owens, Ondina Valla, (nomi che ho sentito solo di riflesso) raccontate con sublime maestosità nei modi... Uno spettacolo veramente unico e straordinario nel suo genere.
"A tu per tu con Cesare Monzardo, ala grande del TFL-Garcia Moreno" - #Parliamoci
Cesare Monzardo,
classe'89, ha iniziato a giocare a basket all'età di 5 anni nel
Cologna Basket, squadra del suo paese (Cologna Veneta) fino all'età
dei 13/14 anni quando poi, a seguito di un anno militato nella San
Zeno Verona, inizia la sua carriera cestistica vera e propria nelle
giovanili del Benetton Basket dove passa i 4 anni delle giovanili
raggiungendo traguardi e ricordi come l'Europeo under16 con la
Nazionale e lo Scudetto Under18.
Da Senior ritorna
a Cologna in C2, poi al San Bonifacio in C1, a Villafranca in B2, e
nel 2013 approda nella rosa del TFL Garcia Moreno Basket.
D: “Cesare:
se ti dico 22 Febbraio 2015, Fortitudo Vs TFL Garcia Moreno al
Paladozza – Bologna… Quali sono i tuoi ricordi ed emozioni che
hai provato in quella partita? E se ti chiedessi di farmi una rapida
analisi della stagione scorsa militata in B con annessa
retrocessione, che mi dici?”
R: “Eh quei
momenti sono veramente indelebili, ricordo di aver provato poche
volte una tensione prepartita del genere e poi l’emozione di
entrare in quel parquet che sogni da ragazzino, da protagonista.
Della partita sono fiero della bella figura che abbiamo fatto anche
se mi ricordo molto bene Carraretto che mi “portava a scuola”. La
stagione in DNB è stata molto dura e pesante, tra infortuni e
difficoltà di spogliatoio, purtroppo non siamo stati all’altezza
del campionato e ci siamo dati una svegliata sul finale di stagione,
troppo tardi.”
D: “Si
ricomincia dalla C-Gold: Quali sono le tue aspettative/riflessioni su
questa stagione?”
R: “La C-Gold è
il nostro campionato, quest’anno non abbiamo scusanti. Certo non mi
aspettavo questo equilibrio, non esistono squadre materasso. Tutte le
squadre hanno almeno 2 o 3 giocatori di categoria superiore e tutte
combattono fino all’ultimo secondo.”
D: “Altalena
fra partite vinte e perse. Pare non ci sia un equilibrio in campo.
Che ne pensi?”
R: “Mi aspettavo
facessimo un po’ di fatica all’inizio perché siamo una squadra
con tante facce nuove rispetto all’anno scorso e i giovani hanno
delle responsabilità. Questo porta a un periodo di transizione e
crescita e a mio parere stiamo facendo dei passi in avanti di
continuo. Il punto di svolta sarà quando impareremo a vincere le
partite in trasferta. Lì sarà un altro campionato per noi.”
D: “… Il
tiro sulla serena dell'Ultima partita in casa?...”
R: “La sensazione
di un tiro allo scadere è sempre bella. Diciamo che è stato utile
segnarlo per una eventuale differenza canestri a fine stagione, ma la
partita era già finita e non aveva una grande importanza, tanto che
“qualcuno” non si è nemmeno
accorto che fossi stato io a segnarlo.
Grazie
Cesare per la tua disponibilità
A
cura di Chiara Agnoletto alias Pimpi's World
sabato 28 novembre 2015
"Cara Chiara... " - #LetterFromMyself
Cara Chiara del passato,
ti scrivo per raccontarti del tuo mondo di adesso.
Complimenti, ce l'hai fatta: sei riuscita a portare avanti le tue passioni e ad ottenere i tuoi obiettivi nonostante le persone che non credevano in te o che, di riflesso, non hanno saputo supportarti a sufficienza o com'era necessario...
Sei riuscita a condividere i tuoi successi con persone che hanno considerato il "tuo mondo": hai tirato fuori "le palle", ti sei fatta valere, e sei riuscita a far capire a quelli a cui tieni chi sei.
Complimenti perchè hai anche imparato a non prenderTi e a non prendere troppo sul serio le critiche e sei riuscita ad accettarti così come sei: sai prenderti in giro e giudicare obiettivamente i tuoi comportamenti.
Devo rimproverarti, però, perchè la tua testardaggine non l'hai ancora persa: dovresti cercare di lasciarti un po' più andare senza troppo rimuginare sulle situazioni e sulle decisioni.
Non preoccuparti: capirai presto che le cose brutte passano sempre. La musica, la danza e le arti faranno sempre parte della tua vita e continuerai a pensare che, nei giorni normali, i calzini uguali non andrebbero messi.
Ora mi rivolgo a te Chiara del futuro,
ci sono un paio di cose che ti raccomando: non prendere nulla troppo sul serio.
La vita è una e va vissuta con leggerezza: dai il giusto peso alle cose senza piangerti mai addosso.
Inoltre, sii gentile: la gentilezza, in un modo o nell'altro, è sempre ripagata.
Ringrazia sempre e sorridi a tutti, anche a chi ti fa del male perchè è proprio l'affrontar loro a testa alta che li farà crollare.
Se cadi, rialzati. Rialzati sempre; perchè un motivo c'è anche se non riesci, in quel momento, a vederlo.
Non farti del male e accettati per come sei: non scoraggiarti se a qualcuno non piaci perchè, lo sai che in fondo, non si può piacere a tutti.
Accetta i consigli e le critiche costruttive ma ignora i giudizi, soprattutto se gratuiti e non coscienti, e continua per la tua strada.
Ricorda: quello che gli altri pensano e dicono sulla tua persona, dice tanto su di loro ma poco o niente su di te.
Sei chi decidi consapevolmente di essere: sai che se non ti accetti tu per prima non potrai mai essere accettata dagl'altri.
Mi piacerebbe che tu riprendessi a leggere tanto quanto leggevi da piccola perchè, lo sai, la lettura è lo strumento più economico ed elevato, per la conoscenza di mondi, di luoghi, di culture e di sapienza.
Ricorda, infine, che il mondo è bello e pieno di cose da scoprire: cammina a testa alta senza guardarti i piedi.
Sii sempre curiosa delle piccole cose un po' come i bambini e di loro non perdere mai la fantasia e l'immaginazione. Cerca sempre di guardare e valutare cose, persone e situazioni da prospettive diverse: ti aiuterà nel tuo cammino chiamato Vita a capire e capirti, a tollerare, a perdonare e a giustificare con coscienza... Perchè sai benissimo che non esiste un'unica verità, nè un unico modo per vivere.
Detto questo, vivi e lascia vivere, divertiti, viaggia ed esplora ma soprattutto Ama.
ti scrivo per raccontarti del tuo mondo di adesso.
Complimenti, ce l'hai fatta: sei riuscita a portare avanti le tue passioni e ad ottenere i tuoi obiettivi nonostante le persone che non credevano in te o che, di riflesso, non hanno saputo supportarti a sufficienza o com'era necessario...
Sei riuscita a condividere i tuoi successi con persone che hanno considerato il "tuo mondo": hai tirato fuori "le palle", ti sei fatta valere, e sei riuscita a far capire a quelli a cui tieni chi sei.
Complimenti perchè hai anche imparato a non prenderTi e a non prendere troppo sul serio le critiche e sei riuscita ad accettarti così come sei: sai prenderti in giro e giudicare obiettivamente i tuoi comportamenti.
Devo rimproverarti, però, perchè la tua testardaggine non l'hai ancora persa: dovresti cercare di lasciarti un po' più andare senza troppo rimuginare sulle situazioni e sulle decisioni.
Non preoccuparti: capirai presto che le cose brutte passano sempre. La musica, la danza e le arti faranno sempre parte della tua vita e continuerai a pensare che, nei giorni normali, i calzini uguali non andrebbero messi.
Ora mi rivolgo a te Chiara del futuro,
ci sono un paio di cose che ti raccomando: non prendere nulla troppo sul serio.
La vita è una e va vissuta con leggerezza: dai il giusto peso alle cose senza piangerti mai addosso.
Inoltre, sii gentile: la gentilezza, in un modo o nell'altro, è sempre ripagata.
Ringrazia sempre e sorridi a tutti, anche a chi ti fa del male perchè è proprio l'affrontar loro a testa alta che li farà crollare.
Se cadi, rialzati. Rialzati sempre; perchè un motivo c'è anche se non riesci, in quel momento, a vederlo.
Non farti del male e accettati per come sei: non scoraggiarti se a qualcuno non piaci perchè, lo sai che in fondo, non si può piacere a tutti.
Accetta i consigli e le critiche costruttive ma ignora i giudizi, soprattutto se gratuiti e non coscienti, e continua per la tua strada.
Ricorda: quello che gli altri pensano e dicono sulla tua persona, dice tanto su di loro ma poco o niente su di te.
Sei chi decidi consapevolmente di essere: sai che se non ti accetti tu per prima non potrai mai essere accettata dagl'altri.
Mi piacerebbe che tu riprendessi a leggere tanto quanto leggevi da piccola perchè, lo sai, la lettura è lo strumento più economico ed elevato, per la conoscenza di mondi, di luoghi, di culture e di sapienza.
Ricorda, infine, che il mondo è bello e pieno di cose da scoprire: cammina a testa alta senza guardarti i piedi.
Sii sempre curiosa delle piccole cose un po' come i bambini e di loro non perdere mai la fantasia e l'immaginazione. Cerca sempre di guardare e valutare cose, persone e situazioni da prospettive diverse: ti aiuterà nel tuo cammino chiamato Vita a capire e capirti, a tollerare, a perdonare e a giustificare con coscienza... Perchè sai benissimo che non esiste un'unica verità, nè un unico modo per vivere.
Detto questo, vivi e lascia vivere, divertiti, viaggia ed esplora ma soprattutto Ama.
La te 28enne..
giovedì 26 novembre 2015
"Amarillide, il fiore dell'amicizia" - #RassegnaStampa!
.. "Ed é così che prese vita Serpiconiglio, il custode di "Amarillide, il fiore amico, il quale cresce al di là di uno strapiombo che Furacchio, assieme a Giulio e Maria, dovrà superare se vorrà salvare la sua amica Buffa." - "Perché si, l'ha colpita in volo ma non per vera cattiveria: solo per gelosia verso di lei che volava divertendosi assieme ai suoi amici bambini... Eh si, Furacchio non é veramente cattivo di cuore ma dovrà dimostrarsi molto coraggioso per meritarsi il fiore con il quale curarla." (...)
É incredibile quanto di tutto questo é uscito dalle menti di bambini ed a cui io, con il mio illustrato, con le maestre e il dirigente, abbiamo cercato di "dar loro una voce letteraria".
È nato, così, Amarillide, il fiore dell'amicizia" edito da una vera casa editrice (www.progedit.com): il primo libro pensato e creato dai bambini aiutati "dai grandi".
É stata un'esperienza fantastica perché siamo stati " obbligati a gettare le armi" della quotidianità e dell'ordinario reale per immergerci nella fantasia, nell'immaginazione collettiva spaziando fra colori, forme, nomi... E tutto ha preso forma...
Ed ora, vicini al Natale rimane uno dei regali più piacevoli da potersi fare e da poter fare: é un libro per tutti che in tempi come questi, forse, addolcirebbe coscienze e, in punta di piedi, potrebbe scaldare i cuori di animi di pietra o troppo poco abituati a tuffarsi nell'immaginario...
Senza contare che tutti i proventi saranno interamente destinati a SoleTerre Onlus, in particolare al progetto Internazionale per l'oncoematologia pediatrica...
Un libro, quindi, a misura di famiglia fatto "con e per" il cuore..
(Art. Da "il Giornale di Vicenza" - 26/11/2015)
É incredibile quanto di tutto questo é uscito dalle menti di bambini ed a cui io, con il mio illustrato, con le maestre e il dirigente, abbiamo cercato di "dar loro una voce letteraria".
È nato, così, Amarillide, il fiore dell'amicizia" edito da una vera casa editrice (www.progedit.com): il primo libro pensato e creato dai bambini aiutati "dai grandi".
É stata un'esperienza fantastica perché siamo stati " obbligati a gettare le armi" della quotidianità e dell'ordinario reale per immergerci nella fantasia, nell'immaginazione collettiva spaziando fra colori, forme, nomi... E tutto ha preso forma...
Ed ora, vicini al Natale rimane uno dei regali più piacevoli da potersi fare e da poter fare: é un libro per tutti che in tempi come questi, forse, addolcirebbe coscienze e, in punta di piedi, potrebbe scaldare i cuori di animi di pietra o troppo poco abituati a tuffarsi nell'immaginario...
Senza contare che tutti i proventi saranno interamente destinati a SoleTerre Onlus, in particolare al progetto Internazionale per l'oncoematologia pediatrica...
Un libro, quindi, a misura di famiglia fatto "con e per" il cuore..
(Art. Da "il Giornale di Vicenza" - 26/11/2015)
domenica 22 novembre 2015
"Il primo Memorial Barbara Basket" - #Parliamone!
Il Primo Novembre al Palatezze si è
svolto il “Primo Memorial Barbara Basket” in ricordo di una
nostra grande, appassionata, accorata e forte tifosa: Barbara.
La numero Uno: colei
che sentivi incitare come nessun'altra i nostri Griffons; colei che
del Basket aveva fatto la sua passione più forte, fedele, e
accorata... Quasi un modus vivendi.
Di lei rimane tutto ed è, per noi
tutti, un esempio di forza e coraggio, lealtà e fedeltà: si è
pensato di ricordarla, quindi, nella condivisione della sua passione
più grande: il Basket.
Ecco che schiere di bambini si sono
avvicendate in un torneo divertente, senza vincitori ne vinti ma
uniti dalla passione comune per lo sport.
Barbara oggi non è più qui con noi
a causa si una lunga e stenuante malattia che per molti anni ha
cercato di combattere assieme all'amore della sua famiglia.
Parallelamente, quindi, si è
affrontata quella che è una tematica molto importante e che il
Garcia come società supporta: con ADMO, Associazione Donatori di
Midollo Osseo, si è cercato di sensibilizzare, informare sulla
donazione di Midollo Osseo, troppo poco praticata e conosciuta.
“Come si fa a diventare
Donatore di Midollo Osseo?”- Per diventare donatori di
midollo osseo è necessario presentarsi, senza impegnativa medica,
presso un Centro Donatori che aderisce al progetto, per sottoporsi al
prelievo di un campione di sangue (come per una normale analisi). Il
Centro Donatori farà firmare l’adesione al Registro Italiano
Donatori Midollo Osseo. I risultati delle analisi verranno poi
inseriti in un archivio elettronico gestito a livello regionale e a
livello nazionale. In seguito, al riscontro di una prima
compatibilità con un paziente, il donatore sarà chiamato a
ulteriori prelievi, sempre di sangue, per definire ancora meglio il
livello di compatibilità. A questo punto entra anche in gioco la
“serietà” del donatore: l’adesione iniziale firmata in
corrispondenza del primo prelievo ha solo valore morale e fino
all’ultimo il potenziale donatore può ritirarsi (con quali
conseguenze per tutti coloro che si sono impegnati sul programma e
per le speranze del paziente e dei suoi familiari è facile
immaginare). Tutto ciò rende chiaro che il donatore di midollo osseo
è un donatore atipico, che offre la propria disponibilità, nel caso
raro di compatibilità con un paziente, a sottoporsi, nel più vicino
centro autorizzato, al prelievo, che seppur fastidioso non comporta
alcuna conseguenza per la salute. La sua disponibilità, gratuita e
anonima, non ha limiti geografici; viene, infatti, a far parte
dell’insieme dei donatori di tutto il mondo. Si deve anche
sottolineare che, il più delle volte, il donatore selezionato è
l’unico al mondo a essere compatibile con quel malato.
“Qualora sia validato essere compatibile, a cosa è sottoposto il donatore?” - Al prelievo delle delle cellule staminali emopoietiche che può avvenire secondo due diverse modalità. La prima modalità di donazione è quella più “antica”, consistente cioè nel prelievo di midollo osseo dalle creste iliache posteriori e richiede la spedalizzazione del volontario. Il prelievo avviene nel più vicino centro autorizzato, in anestesia generale o epidurale, con un intervento della durata media di circa 45 minuti. La quantità di sangue midollare che viene prelevata mediante punture alle ossa del bacino (0,7-1 litro) varia in funzione del peso del donatore e della quota ideale richiesta per il ricevente. Dopo il prelievo il donatore è tenuto normalmente sotto controllo per 48 ore prima di essere dimesso e si consiglia comunque un periodo di riposo precauzionale di 4-5 giorni. Il midollo osseo prelevato si ricostituisce spontaneamente in 7-10 giorni. La seconda modalità è la donazione di CSE con prelievo da sangue periferico dopo stimolazione con fattori di crescita ematopoietici. La donazione in questo caso prevede la somministrazione di un farmaco nei 3-4 giorni precedenti il prelievo. Il farmaco è un “fattore di crescita” che ha la proprietà di rendere più rapida la crescita delle cellule staminali e di facilitarne il passaggio dalle ossa al sangue periferico; esso viene somministrato mediante iniezioni sottocutanee.
“Quali sono i disturbi che si possono avvertire in seguito alla donazione?”- I disturbi che più comunemente si possono avvertire sono: febbricola, cefalea, dolori ossei causati dalla stimolazione dell’attività del midollo osseo, senso di affaticamento. Il donatore sottoposto a tale donazione viene seguito e sottoposto a esami di controllo nei 30 giorni successivi alla donazione stessa, per evitare qualunque possibile, e al momento ignota, conseguenza.
“E' possibile candidarsi anche per una seconda donazione?”- Il nostro organismo è in grado di sopportare più di una donazione di midollo osseo ma il Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR), in collaborazione con il Gruppo Italiano Trapianti Midollo Osseo (GITMO), ha stabilito che i donatori volontari non verranno più inseriti nel Registro dopo aver effettuato una donazione, a tutela dei donatori stessi. Unica possibile eccezione, in caso di fallimento del primo trapianto, un’ulteriore donazione a favore dello stesso paziente.
“Ma che cos'è il midollo osseo e cosa sono le cellule emopoietiche? E perchè sono importanti”- Il midollo osseo non è il midollo spinale. Il midollo osseo utilizzato per il trapianto si presenta alla vista come sangue e viene prelevato solitamente dalle ossa del bacino. Il midollo osseo ha il compito di formare nuove cellule sanguigne (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine) in sostituzione di quelle che muoiono naturalmente e terminano la loro funzione (emopoiesi). L’emopoiesi si realizza a partire da un unico tipo di cellula (cellula staminale emopoietica, CSE) all’interno del midollo osseo, che è presente in vari segmenti scheletrici: coste, sterno, ossa del bacino, scapole, cranio ed estremità prossimali dell’omero e del femore. Nelle malattie del sangue, come in alcune forme di leucemia, il midollo osseo perde questa funzione emopoietica. La cellula staminale emopoietica, invece, è una cellula non ancora differenziata, pluripotente, una sorta di capostipite di tutti gli elementi fondamentali del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Si tratta di un tipo di cellula in grado di proliferare mantenendo intatta la potenzialità di replicarsi. In altri termini è capace di riprodurre se stessa e, contemporaneamente, produrre cellule figlie che, attraverso successivi processi di differenziazione e maturazione, daranno origine agli elementi maturi.
da fonte ADMO
a cura di Chiara Agnoletto, alias Pimpi's World
E quindi ti ricordo, nei nostri messaggi, nelle
nostre chiacchere,
ma in particolare quando con me viaggiavi per
Londra,
io fisicamente Li e tu con me attraverso le foto
che con te condividevo.
E il nostro ricordo di un Hide Park fiorito, una
Londra soffusa, una città che ti piaceva:
lo stupore meravigliato di entrambe, la
condivisione della visione di tanta bellezza…
e la lettura di tuo “Grazie” sentito.
Attimi di nostra complicità.
A te.
“Chi dona subito, raddoppia il dono”(Proverbio)
"L'altalena di emozioni di un Garcia Scostante" - #Parliamone!
“Sapevamo di essere una squadra
con qualche certezza e molte scommesse. (…) Ma abbiamo e stiamo
curando la consapevolezza di essere un gruppo che deve vivere il
piacere di stare assieme e di allenarsi anche se la fiducia e la
consapevolezza subentrano solo con la continuità di risultati che
noi, ad oggi, ancora non abbiamo. (...)” - Coach Venezia.
Dopo la partita vinta in casa l'11
Ottobre contro la squadra di Monfalcone, il Garcia subisce nelle due
trasferte successive (contro Spilimbergo e Conegliano) due pesanti
sconfitte amare ed evitabili dal momento che la consapevolezza di
“potercela fare” era concreta.
Ma ecco che la forza e l'irruenza del
Grifone si fa risentire nei cuori dei nostri giocatori i quali, come
un uragano, incombono, sradicano, dominano con predominante presenza
in campo contro Tarcento, una delle squadre più forti del
campionato. Ed è vittoria.
Dall'inizio dominatori di partita, di
ritmo, di gioco di squadra, ecco che sul parquet del Palatezze, il
primo Novembre, appare un Garcia maturo, consapevole, chiarificatore in ruoli in campo,
che con abilità spazza gli avversari in una piacevole e agonistica
partita.
Si smentisce però, poi, nella
trasferta successiva a Trieste dove ecco che i fantasmi della
disarmonia, del mal gioco in campo riaffiorano portando il Garcia ad
affossarsi su se stesso e a perdersi in un bicchier d'acqua a quasi
partita incassata.
Ecco la situazione alla volta di oggi, 22/11.
In questo momento si è appena concluso il match in terra friuliana dove il Garcia ha perso contro la squadra di Gorizia (87-75). Nulla da fare ela classifica rimane invariata nella sua posizione.
Vi aspettiamo la prossima settimana quando, domenica 29/11 il Garcia affronterà la squadra di Corno di Rosazzo e avrà bisogno di tutto il nostro tifo e supporto per risollevare la china!
Appuntamento, quindi, per domenica 29/11 ore 18:00 presso il Palatezze - Via Mameli - Tezze di Arzignano (VI).
A cura di Chiara Agnoletto, alias Pimpi's World.
sabato 24 ottobre 2015
"A tu per tu con Giacomo Bolcato del TFL Garcia Moreno" - #Conosciamoci
Giacomo Bolcato, classe '85, è laureato in Scienze Motorie presso l'Università degli Studi di Verona (2010). Ha successivamente conseguito il diploma di Personal Trainer FIPE e Crossfit Level 1 Trainer. Attualmente Collabora presso "Tribù" Personal Training Studio Di Verona.
Istruttore, Allenatore, Preparatore, coniuga, da sempre, la sua attività lavorativa con quella sportiva: amante del Basket, inizia nelle giovanili della Scaligera - Verona, dove vince lo scudetto Giovanili Allievi. Nel 1999, viene convocato alla Nazionale Giovanile Cadetti partecipando, così, ai campionati Europei di Riga nel 2001. A seguito del fallimento della serie A, ha giocato con la San Zeno - VR, per un anno in C1; a seguire, ha militato in varie squadre giocando in B2, serie C nazionali, fino ad approdare, nel Novembre del 2011, nel Garcia Moreno.
D:"La tua esperienza nel Garcia: dalla serie C alla B per poi retrocedere in C-Gold.
Cosa ha significato, per te, la retrocessione e quali sono state le falle che hanno portato a questo esito?"
R:"L'ascesa è stata rocambolesca ma, secondo me, meritata: sapevamo di avere un ottimo rooster di giocatori di qualità anche se, durante la regular season siamo stati tormentati da infortuni.
In finale, tornati al completo, infatti, non abbiamo praticamente più perso! La serie B è stata un'esperienza fantastica ma anche molto faticosa e dura sotto il profilo mentale: ci siamo scontrati contro realtà storiche del panorama italiano e questo ci ha fatto capire che devi essere preparato sotto tutti i fronti per affrontare stagioni così complesse.
Sia dal punto di vista di giocatori in campo ma anche nello staff tecnico e societario.
Abbiamo peccato d'immaturità in un periodo fondamentale dell'anno non riuscendo a coprire le debolezze ed esaltare i nostri punti forza! Dispiace a tutti ma credo che quella serie B sarà un'esperienza di cui far tesoro per i prossimi anni.
D:"Anno nuovo, squadra nuova. Quali sono le tue aspettative e i tuoi obiettivi personali?"
R:"In primis, giocare uniti e divertire il nostro pubblico che speriamo cresca e diventi sempre più numeroso. Personalmente vorrei crescere e migliorare nel gioco "sotto canestro" e il "rimbalzo".
D:"Il ruolo di un "senior" rispetto un "under" all'interno della squadra: qual è?"
R:"Da "senior", mi sto impegnando per aiutare i giovani a crescere in fretta: sono importanti per noi."
D:"Ora, un tuo personale bilancio di questi ultimi anni militati nel TFL Garcia Moreno."
R:"Oramai posso dirmi integrato nella grande famiglia del Garcia Moreno: conservo bellissimi ricordi sia della salvezza raggiunta e quasi insperata del primo anno sia, ad esempio, della bellissima annata in serie C conclusa con la vittoria dei Play e, ovviamente, la serie B. Indimenticabile la sfida al Paladozza contro la Fortitudo e la vittoria in casa contro il Montichiari.
Son tutte bellissime emozioni che porterò sempre con me. Ma ora è arrivato il momento di viverne altre... Quindi, sempre forza #GOGRIFFONSGO!
Grazie a Giacomo per questa bellissima intervista a cuore aperto.
Istruttore, Allenatore, Preparatore, coniuga, da sempre, la sua attività lavorativa con quella sportiva: amante del Basket, inizia nelle giovanili della Scaligera - Verona, dove vince lo scudetto Giovanili Allievi. Nel 1999, viene convocato alla Nazionale Giovanile Cadetti partecipando, così, ai campionati Europei di Riga nel 2001. A seguito del fallimento della serie A, ha giocato con la San Zeno - VR, per un anno in C1; a seguire, ha militato in varie squadre giocando in B2, serie C nazionali, fino ad approdare, nel Novembre del 2011, nel Garcia Moreno.
D:"La tua esperienza nel Garcia: dalla serie C alla B per poi retrocedere in C-Gold.
Cosa ha significato, per te, la retrocessione e quali sono state le falle che hanno portato a questo esito?"
R:"L'ascesa è stata rocambolesca ma, secondo me, meritata: sapevamo di avere un ottimo rooster di giocatori di qualità anche se, durante la regular season siamo stati tormentati da infortuni.
In finale, tornati al completo, infatti, non abbiamo praticamente più perso! La serie B è stata un'esperienza fantastica ma anche molto faticosa e dura sotto il profilo mentale: ci siamo scontrati contro realtà storiche del panorama italiano e questo ci ha fatto capire che devi essere preparato sotto tutti i fronti per affrontare stagioni così complesse.
Sia dal punto di vista di giocatori in campo ma anche nello staff tecnico e societario.
Abbiamo peccato d'immaturità in un periodo fondamentale dell'anno non riuscendo a coprire le debolezze ed esaltare i nostri punti forza! Dispiace a tutti ma credo che quella serie B sarà un'esperienza di cui far tesoro per i prossimi anni.
D:"Anno nuovo, squadra nuova. Quali sono le tue aspettative e i tuoi obiettivi personali?"
R:"In primis, giocare uniti e divertire il nostro pubblico che speriamo cresca e diventi sempre più numeroso. Personalmente vorrei crescere e migliorare nel gioco "sotto canestro" e il "rimbalzo".
D:"Il ruolo di un "senior" rispetto un "under" all'interno della squadra: qual è?"
R:"Da "senior", mi sto impegnando per aiutare i giovani a crescere in fretta: sono importanti per noi."
D:"Ora, un tuo personale bilancio di questi ultimi anni militati nel TFL Garcia Moreno."
R:"Oramai posso dirmi integrato nella grande famiglia del Garcia Moreno: conservo bellissimi ricordi sia della salvezza raggiunta e quasi insperata del primo anno sia, ad esempio, della bellissima annata in serie C conclusa con la vittoria dei Play e, ovviamente, la serie B. Indimenticabile la sfida al Paladozza contro la Fortitudo e la vittoria in casa contro il Montichiari.
Son tutte bellissime emozioni che porterò sempre con me. Ma ora è arrivato il momento di viverne altre... Quindi, sempre forza #GOGRIFFONSGO!
Grazie a Giacomo per questa bellissima intervista a cuore aperto.
A cura di Pimpi's World, alia Chiara Agnoletto
domenica 18 ottobre 2015
Un diamante grezzo, un Garcia in divenire. #IlPuntoDellaSituazione
Un diamante grezzo.
E' questo quello che, secondo me, il Garcia è in questo momento.
Perchè un diamante grezzo?
Il diamante non è altro che un cristallo trasparente composto da atomi di carbonio strutturati in maniera chimicamente tale da impedirne la disgregazione o la trasformazione nel suo analogo allosterico più banale, la grafite.
Il carbonio: un elemento onnipresente per la cui struttura e conformazione crea quella peculiarità particolare che grazie ad una parsimoniosa lavorazione, acquista, poi, un incondizionato valore.
E' un po' come il nostro TFL Garcia Moreno, fatto di personalità potenzialmente forti ma che han bisogno di una paziente e sapiente lavorazione affinchè non cozzino in una grafite scoesa: si sta sgrezzando, si sta motivando, si sta cercando d'impedire quelle "libere rotazioni e scompensi" per formare quello che in potenza potrebbe divenire un diamante, una corazzata vincente la quale per durezza, forza, brillantezza, potenza, potrebbe condurre alla vittoria e/o alla salvezza.
E, all'alba di una nuova sconfitta, i pensieri a fronte di un caffè bollente rimandano alle potenzialità che, per divenire, hanno bisogno di tanta costanza, metodico allenamento e conoscenza le quali con umiltà, testa china, e duro lavoro, il nostro coach sta cercando d'impartire al fine di ottenere le famose 4 caratteristiche del "prezioso": un Colore contraddistintivo che sia dominante in classifica; una Purezza che denoti lealtà nel gioco bilanciata da un'agonistica e pulita fisicità; un Taglio a definire l'unicità della squadra e, infine, un Peso, che sia d'effetto, potenzialmente necessario a contrastare anche gli avversari più temuti.
Alcune immagini della partita disputata in casa l'11 Ottobre contro il Falconstar - Monfacolne conclusasi con la prima vittoria del Garcia Moreno (84-76). Ieri, 17 Ottobre, il Garcia ha incontrato in terra Friulana la Vis di Spilimbergo rimanendo sconfitto per 7 punti. Il match, infatti, si chiude amaramente per 78-71.
Domenica prossima, 25 Ottobre, i nostri Grifoni saranno a Conegliano e ritorneranno a giocare in casa il Primo Novembre 2015 contro la squadra di Tarcento.
E' questo quello che, secondo me, il Garcia è in questo momento.
Perchè un diamante grezzo?
Il diamante non è altro che un cristallo trasparente composto da atomi di carbonio strutturati in maniera chimicamente tale da impedirne la disgregazione o la trasformazione nel suo analogo allosterico più banale, la grafite.
Il carbonio: un elemento onnipresente per la cui struttura e conformazione crea quella peculiarità particolare che grazie ad una parsimoniosa lavorazione, acquista, poi, un incondizionato valore.
E' un po' come il nostro TFL Garcia Moreno, fatto di personalità potenzialmente forti ma che han bisogno di una paziente e sapiente lavorazione affinchè non cozzino in una grafite scoesa: si sta sgrezzando, si sta motivando, si sta cercando d'impedire quelle "libere rotazioni e scompensi" per formare quello che in potenza potrebbe divenire un diamante, una corazzata vincente la quale per durezza, forza, brillantezza, potenza, potrebbe condurre alla vittoria e/o alla salvezza.
E, all'alba di una nuova sconfitta, i pensieri a fronte di un caffè bollente rimandano alle potenzialità che, per divenire, hanno bisogno di tanta costanza, metodico allenamento e conoscenza le quali con umiltà, testa china, e duro lavoro, il nostro coach sta cercando d'impartire al fine di ottenere le famose 4 caratteristiche del "prezioso": un Colore contraddistintivo che sia dominante in classifica; una Purezza che denoti lealtà nel gioco bilanciata da un'agonistica e pulita fisicità; un Taglio a definire l'unicità della squadra e, infine, un Peso, che sia d'effetto, potenzialmente necessario a contrastare anche gli avversari più temuti.
Alcune immagini della partita disputata in casa l'11 Ottobre contro il Falconstar - Monfacolne conclusasi con la prima vittoria del Garcia Moreno (84-76). Ieri, 17 Ottobre, il Garcia ha incontrato in terra Friulana la Vis di Spilimbergo rimanendo sconfitto per 7 punti. Il match, infatti, si chiude amaramente per 78-71.
Domenica prossima, 25 Ottobre, i nostri Grifoni saranno a Conegliano e ritorneranno a giocare in casa il Primo Novembre 2015 contro la squadra di Tarcento.
A cura di Chiara Agnoletto alias Pimpi's World
domenica 11 ottobre 2015
Oggi sul #GarciaMorenoNews! #Riassumendo...
“Ci siamo trovati di fronte a due squadre oggettivamente più forti, e noi rispetto a loro, siamo ancora indietro: dobbiamo ancora lavorare per trovare, quanto più velocemente possibile, un equilibrio di squadra.”(coach Venezia).
Un'amalgama di forza, atleticità, agonismo, prestanza fisica, professionismo, qualche scorrettezza mal gestita da un arbitraggio talvolta discutibile, ritmi sostenuti e coesione corazzata degli avversari: questo è quello che il nostro Garcia ha dovuto cercare di gestire nelle prime due partite di campionato rivelatesi, purtroppo, in entrambi i casi, una sconfitta (56 - 74 contro Padova, 27 Settembre/81 - 62 contro Oderzo Basket, 4 Ottobre).
Nonostante tutto è un Garcia guerriero (ma non a sufficienza pare) quello che si sta rivelando sui parquet di gioco. E' però anche un Garcia acerbo, disequilibrato, senza una coesione sufficiente per essere all'altezza di un girone che si sta rivelando tosto sia dal punto di vista tecnico che di personalità in campo. Grinta e determinazione non sono stati, quindi, sufficienti a placare la fisicità e l'irruenza di gioco di un Padova e Oderzo molto forti, “costruiti” per salire di categoria come, d'altro canto, diceva coach Venezia nella precedente intervista: "Non vi sono squadre materasso per questo campionato ma tutte molto forti e aguerrite".
Oggi, 11 Ottobre, eccoci nuovamente in casa a cercare di contrastare l'Energy Lab Falconstar di Monfalcone, squadra giovane capitanata da coach Federico Franceschin. Anche per loro, una rosa nuova e giovane in campo, ben diversa da quella della precedente stagione che vedeva un rooster compatto “in campo e spogliatoio” data la complicità di diversi anni d'agonismo assieme: “Siamo in piena fase di costruzione di un sistema di squadra e l’obiettivo non può essere altro che quello di non perdere troppi punti in avvio” – riconosce il coach della Falconstar – “Abbiamo comunque lavorato bene nella fase preparatoria e dunque siamo fiduciosi di poter vedere una squadra competitiva.” Un Falconstar da Battaglia, quindi, scenderà oggi in campo Arzignanese pronto a scalare la classifica dopo l'iniziale sconfitta con la squadra di Conegliano e la successiva vittoria contro la Vis di Spilimbergo.
A cura di Chiara Agnoletto alias Pimpi's World
Fischio d'inizio nel precedente incontro contro Oderzo Basket.
sabato 10 ottobre 2015
La parola a Capitan Bellato in attesa della terza di Campionato. Domani, ore 18:00 - Garcia Moreno Vs Falconstar (Monfalcone) - Palatezze, Tezze di Arzignano. #playBasket!
Francesco Bellato (num. #11), classe '78, milita nel Garcia Moreno dall'età di 7 anni.
Ora a 37, dopo stagioni in promozione (prima nel campionato provinciale, poi Nazionale) a cui è seguita la serie D, la C, la B e ora la C-Gold, ecco descriversi con il "suo bilancio". Un "A tu per tu" con l'istituzione del basket Arzignanese che, a cuore aperto, descrive la sua esperienza...
D:"Capitano, un ruolo che esorta ad una responsabilità verso la squadra e un titolo che ti porti da anni. Come hai vissuto l'annata in B e successiva retrocessione?"
D: "E come vedi quest'anno il campionato?"
D:"Quali sono le tue aspettative?"
D:"Come metterai in pratica il tuo ruolo di capitano in campo?"
R: "Gli accordi con Coach Venezia sono stati chiari in fase di costruzione della squadra. La partita rispecchia gli allenamenti della settimana. E' necessario, soprattutto nel mio caso che ho vissuto tutto il percorso della Società dai campionati provinciali a quelli nazionali, dare costantemente i segnali per tenere alto l'agonismo e il ritmo, durante gli allenamenti e durante la partita. Non possiamo permetterci cali di ritmo o distrazioni, ed è responsabilità dei veterani indicare a tutti la strada giusta per l'obbiettivo finale."
Capitan Bellato (detto "K") in alcuni suoi momenti di vita cestistica e, in ultima, con il grande Magic Johnson!!!
Ora a 37, dopo stagioni in promozione (prima nel campionato provinciale, poi Nazionale) a cui è seguita la serie D, la C, la B e ora la C-Gold, ecco descriversi con il "suo bilancio". Un "A tu per tu" con l'istituzione del basket Arzignanese che, a cuore aperto, descrive la sua esperienza...
D:"Capitano, un ruolo che esorta ad una responsabilità verso la squadra e un titolo che ti porti da anni. Come hai vissuto l'annata in B e successiva retrocessione?"
R: "La
retrocessione lascia l'amaro in bocca e una sensazione di aver lasciato
qualcosa di incompiuto. Soprattutto perchè, analizzando l'annata a mente
fredda, la salvezza era a portata di mano e raggiungibile. Purtroppo
non sono funzionati alcuni meccanismi e abbiamo capito troppo tardi cosa
si doveva fare per arrivare al risultato. Resta però il fatto che è
stata una esperienza unica: la possibilità di vivere il basket
professionistico così da vicino, forse non rientra negli obbiettivi o
nelle speranze di un giocatore over 35. Ma ce la siamo guadagnata la
B... e ce la siamo goduta!"
R: "Quest'anno
il livello delle squadre è omogeneo, e si contano su una mano le
società che hanno impostato il campionato per fare il salto di
categoria. Ci sono squadre ben attrezzate, squadre giovani, squadre con
esperienza e fisicità, ma non ci sono squadre materasso. Voglia di
vincere e agonismo colmeranno i limiti tecnici, e porteranno al
risultato anche di team che sulla carta partono svantaggiati."
R: "Più
che aspettative direi obbiettivi: uno su tutti la salvezza. E'
l'obbiettivo principale, perchè è facile dopo una retrocessione
incappare in una annata storta, che spesso porta ad una seconda
retrocessione. Per raggiungerla devono crescere i giovani inseriti nel
rooster. La squadra, per come è stata costruita, può funzionare solo se
anche i giovani trovano gli equilibri e il ritmo della categoria;
durante gli allenamenti della settimana e in campo, con i minuti che già
nelle prime due partite il Coach sta dimostrando di concedere."
R: "Gli accordi con Coach Venezia sono stati chiari in fase di costruzione della squadra. La partita rispecchia gli allenamenti della settimana. E' necessario, soprattutto nel mio caso che ho vissuto tutto il percorso della Società dai campionati provinciali a quelli nazionali, dare costantemente i segnali per tenere alto l'agonismo e il ritmo, durante gli allenamenti e durante la partita. Non possiamo permetterci cali di ritmo o distrazioni, ed è responsabilità dei veterani indicare a tutti la strada giusta per l'obbiettivo finale."
A cura di Chiara Agnoletto, alias Pimpi's World
Capitan Bellato (detto "K") in alcuni suoi momenti di vita cestistica e, in ultima, con il grande Magic Johnson!!!
sabato 3 ottobre 2015
"56-74: Il Garcia riparte senza il Botto" - #LaPrimaDiCampionato
Un Garcia guerriero, ma non a sufficienza, è quello che si è palesato contro l'UnioneBasket Padova nel match d'inizio campionato (DNC-Gold) domenica scorsa, 27 Settembre 2015, sul parquet del Palatezze - Tezze di Arzignano (VI).
Grinta e determinazione non sono stati sufficienti a placare la fisicità e l'irruenza di gioco di un Padova molto forte, costruito per salire di categoria come, d'altro canto, diceva coach Venezia nella precedente intervista, "non vi sono squadre materasso per questo campionato ma tutte molto forti e aguerrite".
D: "Cosa non ha funzionato, quindi, coach?"
R: "Ci siamo trovati di fronte ad un Padova oggettivamente più forte, e noi rispetto a loro, siamo ancora indietro: dobbiamo ancora lavorare per trovare, quanto più velocemente possibile, un equilibrio di squadra. Inoltre, è necessario abituare i più esperti ad un ruolo di protagonisti. E' opportuno migliorare la condizione fisica per ridurre il gap rispetto alle altre squadre che, come visto con Padova, sono energiche, "fisiche" e impegnative nel ritmo di partita."
Domani, 4 Ottobre, il Garcia incontrerà, fuori casa, il Basket Oderzo, una squadra fortissima che vede fra la schiera del rooster nomi come Causin, Basei, Dal Magro, Raminelli, Crestani, Palombita, Tridente, Turchetto, Redigolo, Fusi e Benedet: fisicità unita ad esperienza e ritmo di gioco, sono le caratteristiche principali di una squadra costruita appositamente per "fare il salto"di categoria.
Noi, in casa (ore 18:00 - Palatezze), ci ritroveremo l'11 Ottobre contro il Falconara-Monfalcone a tifare per il nostro Garcia Moreno.
Grinta e determinazione non sono stati sufficienti a placare la fisicità e l'irruenza di gioco di un Padova molto forte, costruito per salire di categoria come, d'altro canto, diceva coach Venezia nella precedente intervista, "non vi sono squadre materasso per questo campionato ma tutte molto forti e aguerrite".
D: "Cosa non ha funzionato, quindi, coach?"
R: "Ci siamo trovati di fronte ad un Padova oggettivamente più forte, e noi rispetto a loro, siamo ancora indietro: dobbiamo ancora lavorare per trovare, quanto più velocemente possibile, un equilibrio di squadra. Inoltre, è necessario abituare i più esperti ad un ruolo di protagonisti. E' opportuno migliorare la condizione fisica per ridurre il gap rispetto alle altre squadre che, come visto con Padova, sono energiche, "fisiche" e impegnative nel ritmo di partita."
Domani, 4 Ottobre, il Garcia incontrerà, fuori casa, il Basket Oderzo, una squadra fortissima che vede fra la schiera del rooster nomi come Causin, Basei, Dal Magro, Raminelli, Crestani, Palombita, Tridente, Turchetto, Redigolo, Fusi e Benedet: fisicità unita ad esperienza e ritmo di gioco, sono le caratteristiche principali di una squadra costruita appositamente per "fare il salto"di categoria.
Noi, in casa (ore 18:00 - Palatezze), ci ritroveremo l'11 Ottobre contro il Falconara-Monfalcone a tifare per il nostro Garcia Moreno.
A cura di Chiara Agnoletto, alias Pimpi's World
(Alcune immagini della prima di campionato)
domenica 27 settembre 2015
"A tu per tu con Coach M. Venezia"! - Il Garcia riparte da qui. #Interview
Oggi 27 Settembre ore 18:00 presso il Palatezze (Via Mameli, Tezze di Arzignano (VI)) i ragazzi del TFL Garcia Moreno Basket disputeranno la prima di campionato contro l'Unione Basket Padovana.
Comincio con il farVi conoscere il loro Coach: Marco Venezia.
Ecco a voi l'intervista completa vis-à-vis con l'allenatore.
Comincio con il farVi conoscere il loro Coach: Marco Venezia.
Ecco a voi l'intervista completa vis-à-vis con l'allenatore.
Marco
Venezia, classe ’72, laureato in economia e commercio, è allenatore Nazionale
dal 2003. Una carriera, la sua, sempre in salita, che inizia nel 1992 come
allenatore delle giovanili del Verona Basket. Da qui, di strada ne ha fatta
tanta il nostro coach: da assistente allenatore in serie A dilettanti c/o
pallacanestro Vicenza (1996-’97), comincia la sua attività di allenatore nelle
varie realtà della provincia vicentina fra cui Arzignano portandolo alla
vittoria di due campionati consecutivi in serie D e C2 (2005-’06). Dal 2007, Torino,
Trento e, a seguire, Agrigento divengono mete del suo continuo e costante
affermarsi come allenatore di realtà giovanili e assistente allenatore di
campionati di serie A affiancando nomi d’eccellenza del Basket Italiano, uno fra
tutti, Enzo Esposito. Dal 2011 rientra in territorio vicentino portando la
prima squadra del Garcia Moreno Basket alla promozione in C1 e,
successivamente, alla serie B continuando un’opera di coesione fra il Garcia
Moreno e il Valdagno Basket nel settore delle giovanili.
D:
“Promozione in B e poi Retrocessione. Cos’ha significato e che valore si dà a
questo nuovo campionato in serie C-Gold?”
R: La promozione, per noi, è arrivata
inaspettata: non dimentichiamoci che, fino a due minuti dalla fine della Regular
Season, noi eravamo fuori dai play off! Poi, siamo emersi nel momento giusto:
ora questo è il nostro campionato e dobbiamo viverlo consapevoli che il livello
delle squadre è mediamente alto. Non mi pare, infatti, vi siano “squadre
materasso”. La serie C, personalmente, mi piace per alcuni motivi: primo, è un
campionato di livello dove, se una società lavora bene con il settore
giovanile, può far concorrere anche i propri giovani; secondo, è un campionato
che comunque dà un respiro regionale garantendo un minimo di confronto; terzo,
è quel livello che puoi vivere con “i
tuoi ragazzi”, sia quelli cresciuti con te ma anche quelli arrivati “da
fuori” e che condividono lo “stare in palestra” e vivere il basket.
D: “Quali
sono le aspettative per questo campionato?”
R: Le aspettative per questo campionato sono
molteplici: vorremmo dare un’impronta di energia ed entusiasmo con i nuovi
giocatori, con i ragazzi che ci hanno accompagnato lo scorso anno e con qualche
nuova leva, classe ’99, che ho agonisticamente cresciuto in questi quattro anni
per dare un nuovo segnale ambientale. Vorremmo salvarci: quando si viene da una
retrocessione, c’è sempre il pericolo di fare il “doppio salto” poiché
rimangono sempre delle “scorie” che,
necessariamente, bisogna essere bravi a volerle e saperle eliminare. Vorrei che
questa nuova squadra, facesse “stare in piedi” il pubblico; vorrei che ogni
ragazzino del settore giovanile arrivasse a sognare di arrivarci; vorrei
divertirmi con questi ragazzi.
D:
“Precedentemente, si era soprannominato il Garcia come una squadra “Naif”. Ad
oggi, con una nuova formazione, anche forte di giovani dall’Under 18, che tipo
di squadra siete/sarete? Si può riconsiderare il termine “Naif” o si è più
“concreti”?”
R: Che tipo di squadra siamo e saremo? Boh, è un
team che rompe la classica idea di squadra formata da play e lungo definiti.
Più che i ruoli, ho voluto avere ragazzi desiderosi di allenarsi, di venire con
noi, che magari avessero anche delle rivincite da prendersi. Siamo, quindi, un
team che sulla carta potrebbe essere male assortito ma penso che le squadre
migliori non si fanno “su e con carta e
penna” ma lavorando assiduamente e costantemente uniti per trovare un
nostro equilibrio. Non so se siamo più Naif o concreti: all’inizio, forse, faremo
fatica e i giovani pagheranno un po’ lo scotto. Al momento, però, i ragazzi
stanno lavorando come matti con un atteggiamento positivo: chiaro che se si
vince, ci si allena meglio! E ovviamente… Se prima o dopo in B ci si dovesse
tornare… beh, meglio!
Buon inizio e buon lavoro,
quindi, coach Venezia!
Questo e molto altro lo potrete trovare nel nostro Giornalino Periodico, il Garcia Moreno News, che troverete in concomitanza con le partite "in casa" presso il Palatezze.
A cura di Chiara Agnoletto alias Pimpi's World
sabato 26 settembre 2015
"Everest" - il film. #Recensione!
Robert Hall, Scott Fisher, Doug Hansen, Andrew Harris, Dorje Morup, Yasuko Namba, Tsewang Paljor, Tsewang Samania. Questo film parla di loro.
Racconta la strage avvenuta nel 1996 sul monte Everest quando una spedizione è stata colta da un'improvvisa bufera di neve in discesa dalla vetta causando la morte di ben 8 uomini.
Il film è cinematograficamente impattante: scene e fotografia sono fenomenali e raccontano bene una vicenda che rimane ancora controversa per le modalità e per colpe eventuali.
Uomini che, uniti da una profonda smania di montagna (cosa in cui mi riconosco per passione), decidono di unirsi alla spedizione allo scopo di "salire" in cima alla vetta del monte più altro al mondo (Everest, 8848m) e scendere, possibilmente vivi.
Un escursus di un viaggio cominciato il 27 Aprile, a 65.000 dollari cadauno, con due mesi di acclimatamento e addestramento per essere poi pronti, alla volta del 10 Maggio, a risalire la vetta e arrivare in cima.
E ci arrivano: sinceramente pensavo che la bufera li avesse colti ancora in fase di ascensione ed invece no. I problemi incappano nella fase di discesa dove velatamente è mostrata la disorganizzazione e le incomprensioni fra le guide che avrebbero contribuito a rallentare e rendere difficoltosa la discesa riuscendo infausta per 8 persone.
Un viaggio da cui ci si aspetta di uscirne vivi ma dove in realtà l'ultima parola ce l'ha sempre e costantemente lei: la montagna e la sua natura impervia, impietosa, talvolta sadica.
Un film che consiglio di andare assolutamente a vedere oltre che per bellezza anche per cultura persona.
#WatchIt!
Racconta la strage avvenuta nel 1996 sul monte Everest quando una spedizione è stata colta da un'improvvisa bufera di neve in discesa dalla vetta causando la morte di ben 8 uomini.
Il film è cinematograficamente impattante: scene e fotografia sono fenomenali e raccontano bene una vicenda che rimane ancora controversa per le modalità e per colpe eventuali.
Uomini che, uniti da una profonda smania di montagna (cosa in cui mi riconosco per passione), decidono di unirsi alla spedizione allo scopo di "salire" in cima alla vetta del monte più altro al mondo (Everest, 8848m) e scendere, possibilmente vivi.
Un escursus di un viaggio cominciato il 27 Aprile, a 65.000 dollari cadauno, con due mesi di acclimatamento e addestramento per essere poi pronti, alla volta del 10 Maggio, a risalire la vetta e arrivare in cima.
E ci arrivano: sinceramente pensavo che la bufera li avesse colti ancora in fase di ascensione ed invece no. I problemi incappano nella fase di discesa dove velatamente è mostrata la disorganizzazione e le incomprensioni fra le guide che avrebbero contribuito a rallentare e rendere difficoltosa la discesa riuscendo infausta per 8 persone.
Un viaggio da cui ci si aspetta di uscirne vivi ma dove in realtà l'ultima parola ce l'ha sempre e costantemente lei: la montagna e la sua natura impervia, impietosa, talvolta sadica.
Un film che consiglio di andare assolutamente a vedere oltre che per bellezza anche per cultura persona.
#WatchIt!
mercoledì 23 settembre 2015
TFL-Garcia Moreno. #What? - #Scopriamoli!
"Entri in campo consapevole sia una partita importante. Di
quelle che possono segnare una svolta, di quelle che poche volte nella vita si
ha la possibilità di giocare: bisogna vincere perchè sperare nella perdita
altrui non è, ad inizio partita, formativo, sano, competitivo. Inizia a salirti
la tensione: quella sana, quella che, vedendo il pubblico assiepato sugli
spalti stracolmi di gente, ti fa tremare l'anima e ti carica di adrenalina.
Schierato in campo, al fischio d'inizio, è partita. Con metodica costanza
avanzi verso la difesa avversaria, penetri, arranchi, tiri, manchi, segni.
Fatica, sudore, passione. Non molli. Le gambe sono stanche. I punti salgono sul
tabellone rincorrendosi: inseguiti diventano inseguitori e vicendevolmente
s'invertono. Il pubblico esulta, applaude, predica, talvolta insulta ma è con
te: incita, persevera, anche quando il gioco si ferma e il canestro pare
scostarsi esso stesso al tiro. E non ne entra una. Pare sia destino. Ma non
molli, continui, giochi... E quando pare sia finita, pare non esserci scampo
alla perdita ecco l'esultazione. Sei salvo, si lo sei! Ha perso l'altra
squadra! Sei salvo, sei dentro, sei ai playoff, in salita verso una nuova
avventura. Si perchè, quasi a destino, ti è stata data una nuova opportunità:
si gioca di nuovo, per dimostrare quanto vali. Perchè vali. Vali anche solo per
quanto il gioco ti penetra nell' anima. E allora gioca, senza paura, senza
timore. Gioca, e credici. Perchè io, noi, tutti, ci crediamo. Allaccia le
scarpe, è tempo di sfruttare questa nuova opportunità. Io, dagli spalti, ti
seguo."(C. Agnoletto)
Era quello che scrivevo due stagioni di campionato fa quando il TFL-Garcia Moreno Basket da serie C (DNC: campionato nazionale maschile di Basket), si apprestava ai play-off nel tentativo di cercare e ottenere una salita di categoria, in serie B. Ed ecco che il 28 Maggio il nostro Grifone Arzignanese ce l'ha fatta: sale vittorioso, per la prima volta nella sua storia cestistica, in serie DNB.
La scorsa stagione, quindi, la formazione di coach Venezia si è trovata ad affrontare un basket di categoria e di livello nettamente difficoltoso e superiore, ed è stato, per certi versi, un "bagno di sangue"che ha portato alla susseguente annessa e inevitabile retrocessione.
Una delusione ma, d'altro canto, per la nostra Cenerentola, è stato comunque un successo e un'opportunità: da squadra di paese, il TFL-Garcia Moreno, si è trasformato, in men che non si dica, a formazione di categoria nazionale affrontando, talvolta, grandi nomi del basket italiano, uno fra tutti, la Fortitudo-Bologna. E ricordo ancora l'emozione nell'entrare al Paladozza: l'atmosfera di una Fossa festante, tifosa, accanita, e Voi, quasi spaesati avete tenuto testa a nomi di eccellenza. Ricordo l'emozione, il tifo, il vostro gesto ingenuo di fotografarvi sotto la Fossa che ha portato, nei giorni successivi, ad uno strascico mediatico importante facendoVi, così amare e rispettare in tutto l'ambiente.
E' stata una stagione carica d'emozione e di difficoltà ma da questo 27 settembre si ricomincia: serie C-Gold Nazionale.
Un calendario ricco, nuove aspettative, prospettive, nuove leve nel Rooster di Coach Venezia: alla formazione storica con i veterani Bellato, capitano, Vencato, Bolcato, Monzardo, Battilana, Fagiana, si aggiungono le nuove leve quali Seganfreddo, Montanari, Ronzani, Melotto, Quadrelli. Un rooster giovane, che unisce "fisico alla volontà" di farcela.
Impareremo a conoscerli assieme, partita dopo partita vi terrò aggiornati sugli sviluppi così da poterli seguire e tifare assieme!
A tutti i Vicentini e limitrofi: Vi invito a conoscerli e a venire a questa prima di campionato dove il nostro TFL Garcia Moreno Basket affonterà l'Unione Basket Padovana questa DOMENICA 27 SETTEMBRE 2015 - presso il PALATEZZE - Via Mameli, Tezze di Arzignano, ore 18:00. (Biglietto: intero 4Euro, Ridotto 1Euro).
martedì 22 settembre 2015
"Strada delle 52 gallerie (strada di prima armata)" - Monte Pasubio: #Parliamone!
La strada delle 52 gallerie è una mulattiera militare costruita durante la prima guerra mondiale sul massiccio del Pasubio. Circa 6 km (2ore e mezza di cammino) di un percorso che sale inerpicandosi lungo pendii esposti al sole inframezzati ai tratti bui di 52 gallerie che si susseguono una dopo l'altra. Questa strada aveva scopo strategico in quanto permetteva la comunicazione e il passaggio dei rifornimenti dalle retrovie italiane al Pasubio ove correva la prima linea.
La strada é un vero e proprio capolavoro d'ingegneria militare: iniziata nel 1917 dalla 33esima compagnia minatori del 5° reggimento dell'arma del genio dell'esercito italiano, permane tutt'ora in ottimo stato e ben conservata nonché notevolmente frequentata.
Da passo Xomo, dove é possibile parcheggiare, ci si avvia verso l'accesso del sentiero che, immediatamente, si porta in pendenza notevole: é molto frequentato e sconsiglio di intraprenderlo dopo le 10:00/11:00 di mattina per via della sua esposizione al sole. É cocente e il riverbero della luce sulla roccia bianca unitamente agli sbalzi di temperatura che si susseguono entrando e uscendo dalle gallerie, sono notevoli.
É spettacolare, per panorami e per storia.
Attenzione alla presenza di tratti esposti: se portate i bambini, teneteli per mano!
#BuonCammino!!
La strada é un vero e proprio capolavoro d'ingegneria militare: iniziata nel 1917 dalla 33esima compagnia minatori del 5° reggimento dell'arma del genio dell'esercito italiano, permane tutt'ora in ottimo stato e ben conservata nonché notevolmente frequentata.
Da passo Xomo, dove é possibile parcheggiare, ci si avvia verso l'accesso del sentiero che, immediatamente, si porta in pendenza notevole: é molto frequentato e sconsiglio di intraprenderlo dopo le 10:00/11:00 di mattina per via della sua esposizione al sole. É cocente e il riverbero della luce sulla roccia bianca unitamente agli sbalzi di temperatura che si susseguono entrando e uscendo dalle gallerie, sono notevoli.
É spettacolare, per panorami e per storia.
Attenzione alla presenza di tratti esposti: se portate i bambini, teneteli per mano!
#BuonCammino!!
lunedì 21 settembre 2015
#Curiosità: "La chimica del limone"
Limone: agrume rinomato per le sue molteplici proprietà e benefici conosciute fin dall'antichità. É chimicamente composto per un 0,35% di proteine, un 0,24% di grassi, un 0,3% di fibre, un 2,52% di zuccheri, da acqua per il 92% e ceneri per lo 0,21%. É conosciuto per il suo elevato contenuto in vitamina C (38mg per 100g) ma ha molteplici proprietà:
- depurative e disintossicanti per l'organismo: il limonene, ad esempio, é una sostanza in esso presente che viene usata per distruggere i calcoli nella cistifellea ed ultimamente si é scoperto avere, pare, proprietà antitumorali a livello preventivo soprattutto a livello di stomaco, intestino e pancreas.
- proprietà antitumorali: sono da ricondursi, oltre alla presenta della vitamica C, anche a quella dei flavonoidi, sostanze anch'esse antiossidanti.
- migliora la digestione se assunto con acqua a stomaco vuoto perché aiuta ad eliminare tossine presenti nel tratto digestivo.
- rafforza il sistema immunitario.
- contiene ferro e ne aiuta il suo assorbimento.
- "ringiovanisce" la pelle grazie alla ricca quantità di antiossidanti che prevengono i danni risultanti dai radicali liberi.
- ha proprietà antibatteriche e antivirali.
- riduce la produzione di catarro e rinfresca l'alito.
- riduce la voglia di caffeina.
- aumenta la funzionalità cerebrale per l'elevato contenuto di potassio e magnesio.
Un toccasana, dunque. La sua assunzione la mattina con un po' d'acqua, quindi, non potrebbe che farci beneficio.
#evvivaLaChimicaDegliAlimenti!
- depurative e disintossicanti per l'organismo: il limonene, ad esempio, é una sostanza in esso presente che viene usata per distruggere i calcoli nella cistifellea ed ultimamente si é scoperto avere, pare, proprietà antitumorali a livello preventivo soprattutto a livello di stomaco, intestino e pancreas.
- proprietà antitumorali: sono da ricondursi, oltre alla presenta della vitamica C, anche a quella dei flavonoidi, sostanze anch'esse antiossidanti.
- migliora la digestione se assunto con acqua a stomaco vuoto perché aiuta ad eliminare tossine presenti nel tratto digestivo.
- rafforza il sistema immunitario.
- contiene ferro e ne aiuta il suo assorbimento.
- "ringiovanisce" la pelle grazie alla ricca quantità di antiossidanti che prevengono i danni risultanti dai radicali liberi.
- ha proprietà antibatteriche e antivirali.
- riduce la produzione di catarro e rinfresca l'alito.
- riduce la voglia di caffeina.
- aumenta la funzionalità cerebrale per l'elevato contenuto di potassio e magnesio.
Un toccasana, dunque. La sua assunzione la mattina con un po' d'acqua, quindi, non potrebbe che farci beneficio.
#evvivaLaChimicaDegliAlimenti!
"Sentiero dei Grandi Alberi" - da Recoaro 1000 a rif. Cesare Battisti - #Parliamone!
È incredibile ciò che la natura, nei secoli, possa realizzare: vallate, montagne, boschi, pascoli e... Alberi. Giganteschi. Con le loro chiome diametralmente gigantesche che si protendono al cielo e le loro radici che s'innestano perenni nel terreno. É quello che si può ammirare facendo il sentiero n°120, quello che da Recoaro 1000, (parcheggio a Pizzegoro presso gli impianti di risalita di Montefalcone) risale verso il rifugio Cesare Battisti, conosciuto ai più come "La Gazza" nonché crocevia importante per risalire verso i numerosi rifugi sovrastanti.
É proprio chiamato il sentiero dei Grandi Alberi grazie alla possibilità di ammirare alberi secolari di evidente patrimonio naturalistico. Un percorso facile, senza troppi pendii anzi quasi totalmente in piano, tuttavia la difficoltà sta nella lunghezza. Andata e ritorno sono una ventina di km, per un totale di 5 ore di cammino, quindi, lo sconsiglio per chi non ha un minimo di allenamento. Fra l'altro é un percorso fattibile tutto l'anno (con adeguate attrezzature invernali) e anche per bikers. Tuttavia il periodo, secondo me, più bello é l'autunno per i colori che possono regalare questi alberi non tutti sempreverdi.
#magicamenteAlberoso!
É proprio chiamato il sentiero dei Grandi Alberi grazie alla possibilità di ammirare alberi secolari di evidente patrimonio naturalistico. Un percorso facile, senza troppi pendii anzi quasi totalmente in piano, tuttavia la difficoltà sta nella lunghezza. Andata e ritorno sono una ventina di km, per un totale di 5 ore di cammino, quindi, lo sconsiglio per chi non ha un minimo di allenamento. Fra l'altro é un percorso fattibile tutto l'anno (con adeguate attrezzature invernali) e anche per bikers. Tuttavia il periodo, secondo me, più bello é l'autunno per i colori che possono regalare questi alberi non tutti sempreverdi.
#magicamenteAlberoso!
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