Ora a 37, dopo stagioni in promozione (prima nel campionato provinciale, poi Nazionale) a cui è seguita la serie D, la C, la B e ora la C-Gold, ecco descriversi con il "suo bilancio". Un "A tu per tu" con l'istituzione del basket Arzignanese che, a cuore aperto, descrive la sua esperienza...
D:"Capitano, un ruolo che esorta ad una responsabilità verso la squadra e un titolo che ti porti da anni. Come hai vissuto l'annata in B e successiva retrocessione?"
R: "La
retrocessione lascia l'amaro in bocca e una sensazione di aver lasciato
qualcosa di incompiuto. Soprattutto perchè, analizzando l'annata a mente
fredda, la salvezza era a portata di mano e raggiungibile. Purtroppo
non sono funzionati alcuni meccanismi e abbiamo capito troppo tardi cosa
si doveva fare per arrivare al risultato. Resta però il fatto che è
stata una esperienza unica: la possibilità di vivere il basket
professionistico così da vicino, forse non rientra negli obbiettivi o
nelle speranze di un giocatore over 35. Ma ce la siamo guadagnata la
B... e ce la siamo goduta!"
R: "Quest'anno
il livello delle squadre è omogeneo, e si contano su una mano le
società che hanno impostato il campionato per fare il salto di
categoria. Ci sono squadre ben attrezzate, squadre giovani, squadre con
esperienza e fisicità, ma non ci sono squadre materasso. Voglia di
vincere e agonismo colmeranno i limiti tecnici, e porteranno al
risultato anche di team che sulla carta partono svantaggiati."
R: "Più
che aspettative direi obbiettivi: uno su tutti la salvezza. E'
l'obbiettivo principale, perchè è facile dopo una retrocessione
incappare in una annata storta, che spesso porta ad una seconda
retrocessione. Per raggiungerla devono crescere i giovani inseriti nel
rooster. La squadra, per come è stata costruita, può funzionare solo se
anche i giovani trovano gli equilibri e il ritmo della categoria;
durante gli allenamenti della settimana e in campo, con i minuti che già
nelle prime due partite il Coach sta dimostrando di concedere."
R: "Gli accordi con Coach Venezia sono stati chiari in fase di costruzione della squadra. La partita rispecchia gli allenamenti della settimana. E' necessario, soprattutto nel mio caso che ho vissuto tutto il percorso della Società dai campionati provinciali a quelli nazionali, dare costantemente i segnali per tenere alto l'agonismo e il ritmo, durante gli allenamenti e durante la partita. Non possiamo permetterci cali di ritmo o distrazioni, ed è responsabilità dei veterani indicare a tutti la strada giusta per l'obbiettivo finale."
A cura di Chiara Agnoletto, alias Pimpi's World
Capitan Bellato (detto "K") in alcuni suoi momenti di vita cestistica e, in ultima, con il grande Magic Johnson!!!
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