Luca è un bambino
molto coraggioso. Già perché lui, a differenza degli altri, deve combattere
contro un “animaletto” chiamato “Leucite”: un esserino antipatico e cattivo che
s’insinua pian piano nel corpicino di molti bambini (accipicchia in quanti
sono!) e si diffonde come una “malattia”. Si espande funesto distruggendo tutti
i “cavalieri buoni” a difesa del bambino e crea danni anzi spesso convince
questi cavalieri ad allearsi! E’ proprio furbo!
Luca entra in ospedale
in una giornata grigia e uggiosa - “Fa paura questo posto!” - Il suo reparto di destinazione è quello di
oncoematologia: “Non è poi così male! Qui è tutto colorato e i medici sono
simpatici e gentili, sorridono tantissimo e si mettono quei nasi rossi “buffi
buffi” che tutti noi bambini sappiamo essere finti!”. Anche il suo compagno di
stanza, Nicolò sta combattendo contro lo stesso animaletto: è molto simpatico,
spesso però è nervoso e stanco e quasi mai ha voglia di giocare. Luca spesso cerca
di coinvolgerlo ma ha sempre le braccia
occupate da canule e strane “cose con i bottoni” e sembra non avere proprio
voglia di giocare! Perfino il medico ci rinuncia a fargli il prelievo del
sangue: alla sola visione di quell'ago Nicolò urla fino a quasi spaccare i
timpani – “E’ un piagnucolone perenne!” - Poi c’è quel mistero… Si quel mistero di cui
tutti i bambini di nascosto parlano: pare che, giorno dopo giorno, i letti si
svuotino e i bambini scompaiono! Attanagliato da questo desiderio di capire
dove finiscano, Luca comincia a sognare.
E’ così che comincia “Un
sogno che salvò i bambini”. E’ una storia di coraggio, d’amicizia, di volontà,
di caparbietà e di fiducia; è una storia di buoni sentimenti scritta a quattro
mani da due bambini che conoscono bene la realtà ABEO (Associazione Bambino
Empatico Oncologico) - l’associazione promotrice di questo progetto editoriale,
nata nel 1993 e operante all’interno del reparto di oncoematologia pediatrica
dell’Azienda Ospedaliera di Verona, che fornisce supporto emotivo e psicologico
a questi bambini affetti da tumori solidi e leucemie. Li aiuta assieme alle
loro famiglie in tutte le fasi della malattia: dall’inserimento in reparto sino
al supporto dopo le cure. Molti bambini, infatti, quando guariscono sentono
ancora l’esigenza di rivolgersi agli psicologi per una sorta di elaborazione
della malattia e di quello che hanno passato. Ed è proprio che questa storia
vuole essere: un’elaborazione fantastica delle loro esperienze.
Inoltre, dato che questi piccoli pazienti sono sottoposti a
lunghi periodi di ospedalizzazione ed essendo immunodepressi, viene loro negata
la frequentazione di luoghi chiusi o molto visitati come la scuola o i parchi
giochi, pertanto ABEO ha creato il progetto “ABEO SCUOLA A DOMICILIO” le cui
finalità sono quelle di restituire una vita normale al bambino in cura,
mantenendo alta la sua motivazione attraverso due tipologie di intervento
educativo: uno rivolto ai bambini che non possono partecipare alla vita
scolastica ai quali, quindi, si propone un collegamento internet con la classe
attraverso una web-cam, in modo che possano seguire quotidianamente le lezioni;
l’altro, invece, è rivolto ai bambini in post terapia che stanno vivendo il
reinserimento scolastico e che quindi necessitano di un supporto didattico,
emotivo e sociale nella ripresa dei “ritmi scolastici” e delle relazioni con i
coetanei.
Una realtà tutta da scoprire e da sostenere, quindi! La
presentazione ufficiale del libro sarà il 12
Dicembre in occasione della Cena di
Natale ABEO con tutti i bambini presso la Fiera di Verona e, vista la
partecipazione di Tele Arena, sarà poi trasmessa nei programmi dedicati dall’emittente
televisiva nei giorni successivi.
Un progetto a cui ho personalmente lavorato come
illustratrice e che ho il piacere di condividere con voi al fine di far
conoscere questa importante realtà ospedaliera.
Per chi volesse sostenere o conoscere meglio l’Associazione
eccovi il link: http://www.abeo-vr.it/.
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